Sin dalla prima prova, nelle langhe, la Renault Mégane elettrica, mi ha convinto. Quando ho avuto modo di averla a casa per un test drive più approfondito, ho deciso di fare il mio solito percorso Monza-Rimini, ma questa volta un’andata e ritorno in giornata. Adesso vi racconto com’è andata e, nel caso di domande su approfondimenti o curiosità, scrivetemi direttamente nei commenti a questo articolo: rispondiamo a tutti, promesso.
In viaggio con la Renault Mégane elettrica: quanto si spende?
Rispetto alla mia 500, la Mégane elettrica ha una batteria più capiente e una maggiore autonomia: quella della prova è la EV60, a indicare la capacità dell’accumulatore di 60 kWh per 470 km nel ciclo misto WLTP. Parlerò tra poco dell’autonomia reale.
Comunque, in totale ho fatto 4 ricariche:
- 18,5 € alle colonnine Free To X da 300 kW dell’area di servizio Secchia Ovest (0,69 € / kWh);
- 14 € alla colonnina Plenitude Be Charge da 22 kW di Piazzale Fellini, a Rimini (0,50 € / kWh);
- 21,6 € alle colonnine Ionity da 300 kW di Forlì (0,79 € / kWh);
- 12 € alle colonnine Free To X da 300 kW dell’area di Servizio Secchia Est (0,69 € / kWh);
Per una spesa totale di 66,1 € e 800 km percorsi. I prezzi si riferiscono a tariffe antecedenti i recenti rincari, e volutamente pay per use senza sconti.
Per l’autonomia reale ringraziamo il peso
La Renault Mégane elettrica è la dimostrazione concreta che il peso è tutto. Pur avendo una batteria abbastanza capiente, pesa infatti 1,6 tonnellate perché l’accumulatore è sottile e l’auto in generale non esageratamente grande né pesante. E poi la potenza: niente doppio motore elettrico, che consuma troppo, ma uno da 220 CV, molto più equilibrato. Anche perché, viste le doti dell’elettrico, che senso ha mettere sempre potenze esagerate?
Questo si traduce, comunque, in un’autonomia reale molto buona, tanto da renderla una delle mie elettriche preferite. In autostrada, a 120 o 130 km/h si percorrono tra i 300 e i 310 km, che aumentano scendendo a 110. All’andata, essendo partito col 100%, ho fatto una sola sosta a Modena, quella che io definisco “classica” in quanto con o senza elettrica mi sono sempre fermato lì. Una volta arrivato a Rimini ho caricato in città, sul mare, ma poi ho usato l’auto per andare nell’entroterra, fino al paese semi-fantasma di Petrella Guidi, a un’ora dal capoluogo.
Ho perso un po’ di energia, visto che all’andata è tutto in salita, recuperando più che potevo al ritorno e sfruttando le discese. In questo la Mégane si comporta molto bene, perché come pochissime altre elettriche ha due palette dietro al volante che permettono di scegliere l’intensità della frenata rigenerativa. Comunque, dal momento che nei pressi del ristorante dove ho cenato non ci sono colonnine, non sono ripartito da Rimini carico, ma sono arrivato a Forlì dove c’è quella stazione Ionity che mi “salvò” ai tempi della Kia eSoul. Infine, l’ultima sosta a Secchia Est, più per bere un caffè che per altro, dove comunque ne ho approfittato per essere ancora a oltre l’80% e arrivare a Milano con poco meno del 30.
Indubbiamente, ripartire carico da Rimini mi avrebbe giovato, permettendomi un viaggio lineare e veloce come quello dell’andata. Ma non è colpa né mia né della Mégane se nel centro della città romagnola le colonnine non abbondano, soprattutto se paragonate a quelle che ci sono sul mare, molto più diffuse. “Pecca” invece della Mégane è la potenza di ricarica: 130 kW che richiedono tra i 35 e i 40 minuti per passare dal 10 all’80%. Un po’ di potenza in più forse avrebbe giovato.
Con Google si fa meglio
Comunque, la Megane si riconferma un’auto elettrica perfetta per tutti gli usi. Ci si può viaggiare, anche facendo 700 km in una giornata sola e con poche soste. Ma al contempo è compatta, lunga 4,1 metri per dimensioni decisamente accettabili in città, ma con tanto spazio dentro grazie alla piattaforma elettrica che accorcia gli sbalzi a tutto vantaggio degli occupanti.
Nell’allestimento Iconic è poi ben rifinita, molto comoda e la guida un po’ alta, ma non “da camion” come i grandi SUV, si apprezza molto. Il lunotto posteriore è però un po’ piccolino, in questo bisogna fare attenzione. Bene la disposizione dei comandi, tutti sul volante, ma non ho capito la scelta di mettere il selettore di marcia in alto a destra: il più delle volte si finisce per attivare i tergicristalli, anche se immagino che chi la compra e guidi solo quella a un certo punto ci faccia l’abitudine.
Vera chicca, il sistema di infotainment Open R Link, uno dei meglio sviluppati: si basa infatti su Android Automotive, come quelli di Volvo e Polestar, e per questo ha nativamente tutta la suite di Google, tra cui Google Maps personalizzato per le elettriche, che si può proiettare tranquillamente anche dietro al volante. Prerogativa di Renault è invece Waze nativo sull’infotainment, decisamente una chicca. Comunque, non manca la compatibilità a CarPlay e Android Auto, wireless, ma se devo dirla tutta non se ne sente molto la mancanza: basta accedere coi propri dati su Spotify, e poi il display touch centrale diventa il proprio smartphone, senza bisogno di proiettare quello vero.
Non parlerò qui del design, comunque molto bello e ricercato, perché l’ho elogiato abbastanza nel primo contatto.
Prezzi
La Renault Mégane elettrica ha un prezzo a partire da 36.800 € per la ev40 Equilibre, ovvero quella con la più piccola batteria da 40 kWh e circa 300 km di autonomia e potenza di 130 CV.
La ev60 della prova parte da 42.300 € in allestimento Techno, ancora rientranti nel range di incentivi, e con tutto quello che serve, infotainment di Google compreso. Onestamente, è quella che comprerei. Quella della prova, in allestimento Iconic, costa invece 45.300 €.
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