Regno Sovrano di Gaia: ne avete mai sentito parlare? Si tratta di un regno nato attorno al 2012 sulla base di una serie di cavilli legali che ruotano al mondo della finanza ed al cosiddetto complotto economico-giuridico, per arrivare alla teoria della “sovranità individuale”. Argomento davvero di difficile lettura, al quale rimandiamo al link della Nuova Sardegna che ne parlava nel 2014.
Gli aderenti, o se preferite cittadini, o se preferite sudditi, si sentono appartenenti ad un’altra nazione, ed è per questo che utilizzano il passaporto del Regno Sovrano di Gaia così come la targa del regno per circolare.
Se la questione del passaporto è piuttosto semplice, perché non viene riconosciuto punto e basta, sulle targhe la questione è leggermente più complessa. Nel senso: se vi recate ad un posto di frontiera con un passaporto non riconosciuto, venite bloccati e rispediti indietro. Ma come potete immaginare, un’automobile circola finché non viene fermata, oppure finché non incappa in un sinistro, cosa che porta a tutta una serie di dubbi relativi alla copertura assicurativa.
Quello che è successo a Fermo, nelle Marche, nei giorni scorsi è proprio il caso della vettura fermata durante un controllo per contrastare l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Come riporta Cronache Fermane, gli agenti della Stradale hanno fermato l’automobilista che circolava con la targa del Regno Sovrano di Gaia; non solo, perchè “ovviamente”, la persona alla guida non aveva documenti validi.
Gli agenti hanno contestato all’automobilista una decina di infrazioni al Codice della strada, con una serie di multe “pesanti”, delle quali però non conosciamo l’importo. Adesso arriva il bello, perchè probabilmente l’automobilista si opporrà, o comunque non accetterà le sanzioni in base alla direttiva europea 413 del 2015 che consente le notifiche oltre confine delle multe con targa straniera. Ci dovrebbe essere però reciprocità, cosa che sicuramente non funziona con il Regno Sovrano di Gaia.
C’è poco da scherzare, perché si contano altri episodi avvenuti in passato, come un’altra automobile con targa del regno fermata nel 2014 a Sassari, il cui conducente è protagonista del video qui sotto:
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Episodio che proseguì nel 2017, quando l’automobilista della nazione fantasma chiese un risarcimento di 180mila once per danni, mentre l’agente della polizia locale venne “ammonito” con un certificato di “disonore”, come riportato sempre dalla Nuova Sardegna.