Quando l’automobile uccise la cavalleria di Giorgio Caponetti

Quando l'automobile uccise la cavalleria di Giorgio Caponetti è un viaggio alla fine della cavalleria all'inizio dell'automobilismo in Italia.

“Quando l’automobile uccise la cavalleria” di Giorgio Caponetti è un’opera che si insinua nei meandri della storia con una prospettiva unica, mescolando il fascino dell’evoluzione tecnologica con gli echi di un’epoca che sfuma nel passato. Caponetti, con una penna che danza tra l’analitico e il poetico, esplora il momento cruciale in cui l’innovazione dell’automobile iniziò a eclissare il ruolo centenario della cavalleria.

In quest’opera, l’autore non si limita a un’analisi storico-tecnologica; piuttosto, dipinge un affresco vivido dell’impatto sociale, culturale ed emotivo di questo cambiamento. Il passaggio dall’era della cavalleria a quella dell’automobilismo non è solo un salto tecnologico, ma anche un mutamento profondo nei modi di vivere, percepire e interagire con il mondo.

La trama e i personaggi

La narrazione di “Quando l’automobile uccise la cavalleria” di Giorgio Caponetti è un affascinante intreccio di storie personali e collettive che rispecchia un periodo di grande cambiamento nella storia italiana. Il libro si concentra sulle figure di Federigo Caprilli, detto il cavaliere volante, e Emanuele Cacherano di Bricherasio, il conte rosso, ciascuno rappresentante di un aspetto diverso dell’evoluzione culturale e tecnologica del periodo.

Federigo Caprilli emerge come un personaggio carismatico e rivoluzionario nel mondo dell’equitazione. La sua abilità di cavalcare “leggero”, liberando la potenza del cavallo con una semplice carezza, e la sua capacità di saltare più in alto di chiunque altro prima, simboleggia un’era di grazia e bellezza nel mondo della cavalleria.

D’altro canto, Emanuele Cacherano di Bricherasio, il conte rosso, è un uomo di visione e progresso. La sua passione per l’arte, la musica e soprattutto i motori, unita al suo sogno di un progresso tecnologico che aiuti le classi lavoratrici, lo rende una figura chiave nella transizione dall’era della cavalleria a quella dell’automobile. La fondazione della Fiat, un evento storico significativo, non solo segna un momento cruciale nella storia industriale italiana, ma simboleggia anche il passaggio da un’epoca all’altra.

La loro amicizia, piena di progetti condivisi e segreti, riflette la complessità dei legami umani in un periodo di grandi cambiamenti. La morte improvvisa di Bricherasio in circostanze misteriose e la successiva morte di Caprilli, anch’essa avvolta in mistero, sono eventi che simboleggiano la fine di un’era e l’inizio di una nuova.

La disperazione di Sofia, sorella di Bricherasio, e la sua fiducia in Caprilli sottolineano la fragilità umana e le conseguenze personali dei cambiamenti storici. La caduta e la morte di Caprilli, un evento che segna la fine letterale e simbolica della cavalleria, sono un capitolo importante nella storia, aprendone uno nuovo dominato dalla tecnologia e dall’industrializzazione.

Perché ci è piaciuto

Da un certo punto di vista, Caponetti affronta il tema con un occhio critico, esaminando come le innovazioni tecnologiche possano essere sia un motore di progresso sia un catalizzatore di perdita. Il suo stile narrativo ricco e immersivo ci trasporta in un’epoca di transizione, facendoci testimoni del crepuscolo di un’era e dell’alba di un’altra.

La scrittura di Caponetti è intrisa di una malinconia sottile, quella per un mondo che non c’è più, e di una curiosità vibrante verso il futuro. “Quando l’automobile uccise la cavalleria” non è solo un libro di storia; è un viaggio nel tempo, un’esplorazione emotiva e un invito a riflettere su come il progresso plasmi la nostra esistenza in modi inaspettati e profondi.

E’ un libro consigliato a tutti coloro i quali sono affascinati dalla storia del passaggio dal XIX al XX secolo e dall’impatto delle innovazioni tecnologiche sulla società. E’ comunque un’opera ideale per chi è curioso di esplorare come determinate evoluzioni tecnologiche abbiano modellato la cultura e l’identità collettiva.

Dettagli prodotto

Editore ‏ : ‎ UTET (22 giugno 2021)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 459 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8851185395
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8851185398
Peso articolo ‏ : ‎ 500 g
Dimensioni ‏ : ‎ 15.4 x 3.4 x 22.6 cm

Disponibile su Amazon con spedizione Prime.

L’autore: Giorgio Caponetti

Giorgio Caponetti, nato a Torino il 16 settembre 1945, ha avuto una carriera variegata prima di dedicarsi completamente alla scrittura, coltivando anche una passione per l’equitazione, che ha influenzato parte del suo lavoro letterario.

Caponetti ha iniziato la sua carriera letteraria nel 2011, pubblicando vari romanzi con case editrici come Marcos y Marcos e Utet. Tra le sue opere più note ci sono “Quando l’automobile uccise la cavalleria“, “Due belle sfere di vetro ambrato”, “Venivano da lontano”, “La carta della regina“, “La disfida“, “Il Grande Gualino“, e “La leggenda del cavallo verde”.

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