Addio touch, tornano pulsanti e rotelle per la gioia di tutti.

A causa delle distrazioni e degli incidenti, sembra essersi fermato il trend degli schermi touch dentro le auto

La moda, forse lanciata da Tesla, di lasciare l’intera gestione dell’auto agli schermi touch sembra finalmente al tramonto.

E se da una parte ci sono costruttori, come molti di quelli Stellantis, che non si sono mai affidati totalmente allo schermo tattile, ora anche molti di quelli che invece avevano rimosso tutto stanno tornando indietro, non solo riportando in auge i pulsanti fisici, ma in alcuni casi riducendo anche la dimensione di questi display, per ridurre le distrazioni e il rischio di incidenti.

Ciò che non causa lo smartphone lo causa l’auto

Del resto, è un controsenso che mentre anche in Italia aumentano giustamente le sanzioni nei confronti di chi fa uso di smartphone o tablet alla guida, non fosse ben chiaro se le stesse riguardassero anche l’infotainment dell’auto, che negli ultimi 10 anni ha visto crescere gli schermi sia nelle dimensioni che nel numero.

In tutti questi anni, sempre grazie a Tesla e al suo minimalismo, si era diffusa l’idea che avere questi schermi fosse simbolo di un design minimal e moderno, ma in realtà le cose diverse, e anzi hanno ridotto i costi di produzione. Matt Farah, recensore e youtuber per The Smoking Tire, dice che “è il modo più economico possibile per costruire un interno“. Questo perché le case possono comprare schermi a meno di 50 €, e quindi risparmiando molto rispetto ad altri controlli.

Model S/X Steering Wheel Retrofit

Fortunatamente, il trend del touch sta assumendo una piega diversa. A partire anche dal soft touch.

Per esempio, alla presentazione italiana del Volkswagen ID.Buzz, pur avendo guidato noi un modello con ancora i tasti soft touch sul volante, la casa ha assicurato che sul mercato sarebbero arrivati esemplari con pulsanti fisici, dopo aver ascoltato le critiche a lei mosse da anni su tutti i modelli proprio per la scomodità di questi tasti. Ma non è la sola.

Rimanendo in casa, Porsche si è affrettata a rimettere i pulsanti fisici sulla Cayenne del 2024, mentre costruttori ancora più premium come Bentley e Bugatti non se ne sono mai separati.

Anche perché, se a un certo punto anche le auto più economiche avevano solo schermi, è diventato simbolo di esclusività avere invece tanti pulsanti. Altri costruttori, come Hyundai e Stellantis, mantengono un approccio misto: gli schermi delle auto del gigante italo-francese non sono mai esageratamente grandi, e tutti perfettamente accompagnati da pulsanti fisici che rimandano velocemente ai vari menu, o che ancora permettono una facile gestione del clima.

Mazda CX-60 Plug-in Hybrid

Mazda addirittura il touch ha sempre preferito tenerlo lontano, e solo con la CX-60 ha mostrato una timida apertura, e solo per la smartphone replication. Il resto, rimane gestibile con il rotore sul tunnel, che non è detto sia meno distraente, ma non vengono mai a mancare i tasti per il clima e quelli che rimandano velocemente alle diverse impostazioni.

C’è chi li aumenta

Questo, però, non vale per tutti, e non tutti i costruttori sembrano essere dello stesso avviso. Mercedes, per esempio, continua a credere in questa esperienza digitale e immersiva, tanto che nella nuova generazione della Classe E ci saranno fino a tre schermi.

Mercedes Maybach EQS Suv 2023

GM, invece, ha fatto un annuncio diverso, mostrandosi restia alla compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto, andando di fatto a complicare la vita agli utenti che con la smartphone replication hanno un’esperienza utente più semplificata. Anche i cinesi sembrano tenerci molto agli schermi, tanto che in tutte le fasce di prezzo le auto hanno all’interno dei veri e propri monitor, sempre più grandi.

Staremo a vedere se, davvero, questo trend si esaurirà. Voi cosa ne pensate? L’area commenti è a vostra disposizione!

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