Alla fine ho fatto questo salto nel buio: la Fiat 500e che abbiamo provato qualche mese fa mi è piaciuta molto, e ho deciso di comprarla. Come si sta comportando? Vi racconto queste prime settimane di esperienza, tra soddisfazioni e compromessi.
Fiat 500e: perché l’hai comprata?
E, soprattutto, perché di quel colore? La scelta cromatica ve la spiego tra poco, sul perché ho molto da dirvi. Insieme alla Dacia Spring (qui per saperne di più), ho trovato la Fiat 500e una delle elettriche più riuscite: piccola, con una batteria sufficientemente grande, in grado di risolvere le mie esigenze di spostamento quotidiano. A questo si aggiunge una costruzione molto migliorata rispetto a quella vecchia con motore termico, un design che mi ha subito conquistato, lo spazio interno, ovviamente all’anteriore, capace di ospitare comodamente anche le persone alte, e tutti i vantaggi fiscali e di circolazione che al momento una vettura di questo genere mi offre.
[pro-contro]
Una scelta con qualche rinuncia
Lo dico subito: questa Fiat 500e l’ho presa a km0. È stata una ricerca molto più difficile di quanto mi aspettassi, a cominciare dal fatto che il giorno in cui per la prima volta sono andato in concessionaria, sono finiti gli incentivi statali per le auto elettriche e ibride plug-in. Fortunatamente, la rete di vendita Fiat come al solito punta molto sul km0, anche sulla Fiat 500 elettrica, che è alla fine la scelta che ho fatto.
Diversi i compromessi. Prima di tutto, quello sul colore: la mia ha la tinta rosegold (che è tra l’altro opzionale, costa 700 euro ma nel mio caso era inclusa). Sicuramente non per tutti, e particolare, ma mentirei se dicessi che non mi piace. Non mento, invece, dicendo che inizialmente mi ero “accontentato” di una bianca, ma in pronta consegna erano finite anche quelle. In realtà, per come l’avevo configurata, il colore che avrei voluto è lo splendido “Celestial Blue”, che costa tantissimo (più di 2.000 euro) ma che secondo me è davvero bello. Comunque, il rosegold ha avuto un successo inaspettato: prima di tutto, mio padre è stato il primo a propormelo, ben prima che si rivelasse unica scelta. In secondo luogo, quasi tutti i miei amici, e molti passanti, mi hanno fatto i complimenti per la scelta – o per l’audacia.
Altra rinuncia: i fari full LED. Non è solo una questione di estetica, che sicuramente risulta un po’ meno accattivante con gli alogeni che perdono la texture tridimensionale dei LED. Ma anche una questione di sicurezza, i LED illuminano meglio; e di consumi, in quanto i LED consumano meno corrente. Ma dal momento che le città, sopratutto Milano, sono molto ben illuminate, e la città è il contesto dove uso al 95% la vettura, ho pensato fosse un compromesso accettabile. Non senza critiche: di listino la mia auto, allestimento Icon quindi il quasi-top di gamma, costa oltre i 30.000 euro, e avrei gradito che Fiat mettesse i full LED di serie sui pacchetti più ricchi.
Infine, gli ADAS. Non grandi rinunce, perché la 500e di serie ha tutto quello che conta: mantenitore di corsia, riconoscimento dei limiti di velocità, frenata di emergenza automatica con avviso acustico (è molto sensibile), e il Cruise Control. Quest’ultimo, però, non è adattivo (poco male). I sensori di parcheggio sono solo posteriori, e manca la retrocamera, ma non è una grande mancanza, visto che quella prevista non ha una grande definizione. In più, le dimensioni sotto i quattro metri e il lunotto posteriore ampio me la rendono particolarmente semplice da parcheggiare. Alla fine, è stata solo questione di riabituarsi.
Per il resto, però, ha tutto quello che volevo: il bracciolo centrale, il sedile regolabile in altezza e lunghezza, e il display touch da 10,25” con l’ottimo Uconnect 5 che ha navigatore integrato, è perennemente connesso a internet, e compatibilità wireless con CarPlay e Android Auto. Funziona davvero molto bene, è intuitivo e sufficientemente veloce. Una cosa inaspettata è che uso molto più il navigatore integrato di Tom Tom, perché funziona in modo ottimo, anche se non raggiunge i livelli né di Maps né tantomeno di Waze. Ma soprattutto viene proiettato nel cruscotto digitale dietro al volante, ed è decisamente comodo. Per me è diventato elemento imprescindibile.
Che abbinata motore-batteria ho scelt0?
Quando sono andato a comprare la 500e, ho scartato subito l’allestimento d’ingresso Action, con motore da 90 CV e autonomia di 180 km su ciclo WLTP, perché non in grado di sopperire alle mie esigenze. Inoltre, gli manca il display centrale, la regolazione dei sedili e via dicendo.
Sono andato dritto sull’allestimento Icon, che include tutto quello che vi ho detto prima, e soprattutto ha il più potente propulsore da 118 CV e batteria da 42 kWh, con autonomia in ciclo misto di 310 km. Questo perché, comunque, per raggiungere il luogo di lavoro percorro circa 50-60 km tra andata e ritorno, e perché comunque mi piace l’idea di farci qualche viaggetto a breve raggio. Si è rivelata un’ottima scelta: anche spingendola un po’ più del dovuto, perché la reattività del motore elettrico ti porta a farlo, la media di ricarica è di una volta a settimana. Con la mia vecchia Ford Fiesta 1.2 da 82 CV, facevo il pieno esattamente con la stessa frequenza, quindi le mie abitudini non sono troppo cambiate.
Come dicevo, l’autonomia dichiarata è di 310 km. Quella reale, nell’uso misto, è di 260 km, mentre nel solo uso urbano, senza mai usare la tangenziale, i 310 km sono abbastanza veritieri. L’uso autostradale, a 110 km/h, invece, è di poco meno di 200 km, e a 130 penso non si arrivi a 150 ma non ci ho mai provato.
C”è poi la questione tempistica e colonnine, in quanto il pieno della Fiesta mi richiedeva 5 minuti, il “pieno” di elettricità molti di più. Anche perché io non ho una Wallbox domestica, e il box non è collegato al contatore del mio appartamento. Di conseguenza, carico sempre in giro, ma la mia “fortuna” è che vicino a me ci sono tante colonnine “fast charge”: prima di tutto, quella della Coop di Via Marsala, a Monza, che carica a massimo 55 kW e dove non ho mai speso più di 10 euro di ricarica – anche se prima era gratis. In secondo luogo, le colonnine messe a disposizione dal Comune di Monza in Via Sempione, che purtroppo non funzionano sempre, sono anch’esse fast fino a 50 kW. C’è poi Be Charge, che di recente ne ha messa una da 100 kW in un distributore Eni in Viale Lombardia; e volendo anche una Fast di Enel X fino a 60 kW in Via Bettola, a Cinisello Balsamo, dove non-si-sa-quando sorgerà il nuovo capolinea della linea M1 della metro di Milano.
Con la fast, recuperare dal 15 all’80% impiega tra i 20 e i 40 minuti, in base alla sua potenza: l’altro grande vantaggio della 500e è che può supportare una potenza fino a 85 kW, che non è male visto l’accumulatore da 42 kWh. Ho sfruttato spesso anche le colonnine da 22 kW, le cosiddette “Quick”, che mi sono inaspettatamente tornate molto utili: quando vado a casa di amici, o vado in centro, la lascio in carica per 2 o 3 ore, e spesso mi pesa meno che aspettare 40 minuti appositamente in un bar. Questo anche perché io non ho comprato il cavo Type2, lasciando solo quello domestico incluso nell’acquisto: uso infatti il Juice Booster 2, che a differenza di quello Fiat supporta fino a 22 kW, e quindi riduce i tempi anche alle Quick. E poi è più comodo, visto che lo posso mettere nella sua valigetta: vi rimando qui per saperne di più.
Per quanto riguarda il prezzo medio, circa 10-20 euro a ricarica, mentre in 4 settimane che ce l’ho in totale ho speso poco meno di 60 euro in ricariche.
La gestione da remoto e i punti Kiri
Concludo con la gestione da remoto: la 500e si gestisce molto bene dall’app ufficiale Fiat, che è fluida e ben fatta, aggiornata ai tempi. Da lì posso aprire e chiudere l’auto, pre-climatizzarla, e controllare il livello di carica. E sempre da lì ho attivato il servizio “My EasyCharge” dell’ex gruppo FCA, che con un solo contratto permette di attivare quasi tutte le colonnine in Europa, spesso con tariffe agevolate. La sottoscrizione del servizio manda a casa anche una Card NFC, mentre l’app è fluidissima e ben fatta: molti player di colonnine dovrebbero prenderla a modello.
Ogni viaggio con la 500e comporta dei “Punti Kiri”, che vengono attribuiti in base a quanto e come si guida: i Kiri si accumulano nell’ “EcoWallet”, dove poter trovare anche il proprio punteggio di guida, e si possono usare per fare acquisti su Amazon, Apple, Carrefour, e numerosi marchi convenzionati che vanno dall’abbigliamento ad accessori di diverso tipo.
E, allora, com’è la mia guida? Inevitabilmente, si è fatta meno “pesante” rispetto a prima: con lei ho il piede molto più leggero, e questo porta i suoi frutti. La mia media di consumi si aggira tra i 14 e i 16 kWh su 100 km, complice anche il fatto che la uso in città. Solo in tangenziale, a 110 km/h, si alzano fino a 24 kWh su 100 km, ma è inevitabile su un’auto a batteria. Così come è inevitabile che si percepiscano i 1290 kg della vettura: sono un piacere perché mantengono l’auto incollata a terra, ma influiscono sul consumo.
In generale, comunque, per questo primo mese sono soddisfatto. Va detto, però, che io ho potuto fare una scelta di questo tipo, primo perché ho ottenuto una rata piuttosto bassa (260€ al mese), secondo perché ho auto a motore termico in famiglia; terzo, perché questo lavoro mi permette di avere molte vetture in prova. La 500, quindi, la consiglio solo come seconda auto. Ma, se come a me vi piace molto e la prendete prima di tutto per senso estetico, penso possa portare non poche soddisfazioni.
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Resoconto interessante e dettagliato, sia sull’ auto che alle sensazioni alla guida.
Sembra che pregi e difetti alla fine diano un quadro accettabile per l’ acquisto.
Ma..
– 30.000 euri non sono pochi per un’ utilitaria
– effettivamente i fari full led dovrebbero essere come primo equipaggiamento per un’ auto full-elettrica, proprio per il risparmio di corrente
– e (quasi) necessario scegliere un motore con buone prestazioni per non perdere in prestazioni/consumi di un motore elettrico (dato il peso dell’ auto)
– come riportato nell’ articolo, l’ autonomia reale e molto dipendente dalla velocità e dal tipo di guida (come per tutte le auto) ma, diciamo che imparando giorno per giorno si riesce a ottimizzare consumo/distanze
E poi “si cade sul punto critico”:
“Anche perché io non ho una Wallbox domestica, e il box non è collegato al contatore del mio appartamento. Di conseguenza, carico sempre in giro”
Quindi:
– non ho amici in zona.. e tardi.. lascio l’ auto in carica a “x” isolati da casa e torno a piedi?
– se in famiglia sono necessarie 2 auto.. diventa complicato
– non entro nel discorso “sicurezza” in fase di ricarica in un condominio con box sotterranei
– come riportato nell’ articolo c’é un’ auto endotermica in famiglia.. che salva da tutto :0))
P.S.
Penso sia una distrazione il peso della 500 a 1700 kg, sulle riviste viene indicato 1290.
Ciao! Grazie per il commento. Io non ho pagato 30.000 euro per la 500, e non avrei mai speso quella cifra. Non ho comunque pagato poco, ma diciamo che meno di così, senza incentivi e senza auto da rottamare, non potevo fare – su questo sono molto soddisfatto. Per quanto riguarda la ricarica, il primo punto, quello sugli amici, ammetto di non averlo capito. Non è semplice star dietro alle colonnine, diciamo che bisogna organizzarsi e soprattutto fare una verifica sulla copertura della propria città (nel mio caso, Monza e poi Milano). Non ricarico mai di sera, ma ne approfitto per esempio quando vado al supermercato: la Coop di Monza ha una fast da 55 kW che in circa 40 minuti ricarica la 500 completamente (sempre a seconda di quanto è scarica); sotto casa ho una Be Charge che in 15 minuti recupera l’80%; oppure, quando vado in centro, e so che ci sto un po’, la lascio alle quick da 22 kW che per me diventa anche un modo per non disperarmi a perdere il parcheggio. Comunque, tutte note dolenti, perché rimangono tempistiche superiori al semplice pieno di benzina, ma a me perlomeno non dà fastidio e non mi ha stravolto la vita. Sulla necessità di avere un’auto endotermica in famiglia, beh con la 500 è inevitabile, dato che è stata pensata come auto elettrica per la città con autonomia a raggio breve-medio. Se avessi voluto prendere un’elettrica come Ioniq 5 o Kona Electric, per le mie necessità e per le zone che frequento io, avrei anche potuto fare a meno di quella termica – che comunque, da quando ho la 500, non ho ancora usato salvo le vetture che provo per lavoro. Diciamo che, secondo me, l’elettrico oggi deve essere prima di tutto una scelta che piace, e io ho scelto quest’auto proprio perché mi ha convinto in quasi tutto quando l’abbiamo provata con Quotidiano Motori. Se non piace, sono il primo a dire di non prenderla e di rimanere su un buon vecchio endotermico, magari diesel o GPL.
P.S. Grazie per la correzione sul peso, non so effettivamente a cosa mi riferissi con quei 1700 kg!