Porsche Taycan 4

Porsche taglia le concessionarie in Cina a causa del calo delle vendite

Porsche sta affrontando un periodo difficile per quanto riguarda il mercato cinese, il più grande al mondo per l’automotive, con un calo del 29% delle vendite nei primi nove mesi del 2024.Questo ha portato la casa automobilistica tedesca a decidere […]

Porsche sta affrontando un periodo difficile per quanto riguarda il mercato cinese, il più grande al mondo per l’automotive, con un calo del 29% delle vendite nei primi nove mesi del 2024.

Questo ha portato la casa automobilistica tedesca a decidere di ridurre il numero di concessionarie nel Paese, come confermato da Alexander Pollich, Presidente e CEO di Porsche China.

“Con il calo della domanda e delle vendite, ottimizzare la rete delle concessionarie è diventato necessario. Vogliamo garantire che i nostri partner restino competitivi e redditizi nel mercato locale.”

Attualmente Porsche gestisce 138 concessionarie in Cina, ma intende ridurre il numero a circa 100 entro il 2026, garantendo una rete più snella e sostenibile.

Vendite in calo a livello globale: colpa della Cina?

La flessione del mercato cinese ha avuto un impatto importante sulle performance globali di Porsche. Nei primi nove mesi del 2024, le vendite globali sono diminuite del 7%, con 226.026 unità vendute.

Durante l’ultima trimestrale, il CFO di Porsche, Lutz Meschke, ha annunciato un calo del 41% degli utili operativi, scesi a 974 milioni di euro, e una riduzione dei ricavi trimestrali da 9,7 miliardi di euro a 9,1 miliardi di euro. Nonostante queste difficoltà, Porsche ha confermato il suo obiettivo finanziario per l’intero anno, rivisto al ribasso a luglio.

Motori a combustione: una scelta strategica a lungo termine

In parallelo alla riorganizzazione in Cina, Porsche ha ribadito il suo impegno nei confronti dei motori a combustione. Lutz Meschke ha dichiarato che l’azienda continuerà a investire nei motori a benzina, in particolare per i modelli Cayenne e Panamera.

Secondo Meschke, il motore V8 resterà in produzione per i SUV almeno fino agli anni 2030, per diversificare l’offerta e soddisfare un pubblico globale con esigenze differenti. Il CFO, sottolinea la necessità di prendere decisioni che bilancino innovazione e tradizione:

“Alcuni modelli originariamente pensati come veicoli completamente elettrici potrebbero includere una versione ibrida o a combustione interna,”

In Cina la competizione è sempre più dura

La Cina, pur restando un mercato chiave per Porsche, evidenzia una crescente competizione da parte di case automobilistiche cinesi che oggi riescono a proporre modelli sportivi decisamente interessanti.

E’ chiaro che una riorganizzazione della rete vendita dopo i dati negativi deve essere effettuata in maniera oculata e bilanciata. La decisione di mantenere l’impegno di Porsche nei motori tradizionali è sicuramente corretta, visto che su questo i cinesi non sono così avanti come lo sono nell’elettrico.

Vedremo se Porsche riuscirà a mantenere la propria posizione come leader nell’industria automobilistica, adattandosi ai cambiamenti senza perdere la propria identità.

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