Nel nostro Paese la polizza assicurativa RC auto o moto è obbligatoria per qualunque veicolo sia dotato di targa. Questo contratto assicurativo è necessario in quanto serve a garantire la copertura economica dei danni a terzi in caso di incidente.
È quindi il veicolo che deve essere assicurato contro i cosiddetti “rischi civili” ai danni di persone, animali o beni di terzi, la cui incolumità possa venire compromessa dall’uso del mezzo: questo definisce la natura indennitaria del contratto assicurativo.
Massimale più alto vuol dire premio maggiore
Quando si stipula un’assicurazione auto, vale la pena soffermarsi a valutare l’importo del massimale. Questa è la cifra massima che la compagnia risarcirà a terzi in caso di incidente e se i danni subiti superassero il valore del massimale, sarà l’assicurato a pagare la differenza.
Va da sé che le coperture minime sono stabilite per legge e, dall’11 giugno 2022, queste non possono essere inferiori ai € 6.450.000 in caso di danni alle persone e a €1.300.000 per danni a cose o animali.
Il contraente – colui che sottoscrive la polizza e che potrebbe anche essere un soggetto diverso dal proprietario del veicolo – è naturalmente libero di chiedere che il massimale venga aumentato ma è giusto sapere che, parallelamente, aumenterà anche il premio annuale.
Garanzie accessorie: dalla polizza conducente al furto
Può capitare che il conducente del veicolo, che però non risulta essere il soggetto coperto dalla Rc Auto o Moto, subisca dei danni in caso di incidente. Per tutelare colui che si trova al volante, è necessario attivare una garanzia accessoria che va anch’essa ad aumentare il premio della polizza, ma non è obbligatoria.
In effetti, a non godere della copertura assicurativa non è soltanto il conducente del veicolo. Non sono considerati “terzi” dalla legge anche il proprietario del mezzo (o il locatario se il veicolo è in leasing), il coniuge anche se non separato, il convivente e i parenti fino al terzo grado.
Tra le garanzie accessorie, è possibile scegliere – e il premio annuale aumenterà comunque – di tutelarsi da tutti i danni che non sono inclusi nella responsabilità civile, come gli eventi naturali o criminali: dalla grandine al furto, dall’assistenza stradale all’incendio. In questo caso non esiste un massimale di riferimento ed il rimborso sarà frutto di una mediazione tra la compagnia e l’assicurato.
La polizza assicurativa ha durata annuale e non può più essere tacitamente rinnovata senza una precisa conferma da parte del contraente; il veicolo rimarrà comunque in copertura per i 15 giorni successivi alla data di scadenza.
Quel che vale la pena di sapere, però, è che – in presenza di alcune precise condizioni – le compagnie assicurative devono riconoscere degli sconti in determinate situazioni. Questo vale se si accetta di installare nell’auto un dispositivo di controllo elettronico (black box, alcolock ecc.), se si è disponibili a far ispezionare il veicolo da un funzionario della compagnia o se ci si è rivelati essere soggetti particolarmente virtuosi in province con un indice di sinistri particolarmente alto, facendo riferimento alla classe di merito riconosciuta.
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