Polestar finirà per fare concorrenza interna a Volvo?

Polestar sta facendo concorrenza interna a Volvo? Sembrava di sì, ma ultimamente le differenze si sono fatte vedere

Tra i tanti nuovi marchi automobilistici ad aver debuttato negli ultimi anni, la storia di Polestar è simile a quella di Cupra e DS, ovvero nasce da Volvo di cui prima rappresentava la scuderia sportiva, ruolo ereditato ora da Lynk & Co e da Cyan Racing.

Inizialmente pensato per continuare sulle auto ad altre prestazioni, ma elettriche, quasi a voler fornire un’alternativa all’ancor più esclusiva Koenigsegg direttamente in casa, Polestar sembra più essersi concentrata sul lato premium che su quello prestazionale, e in molti casi i modelli prodotti dalla nuova azienda sembrano quasi “sovrapporsi” a quelli della casa madre. In realtà, ci sono differenze molto sostanziali che fanno di Polestar un marchio ancora più esclusivo.

Polestar vuole essere una “Volvo migliore”?

Polestar è stato annunciato come marchio indipendente nell’ottobre 2017, data simbolica perché ventesimo anniversario della fondazione di Polestar Racing. Un obiettivo chiaro: auto ad alte prestazioni, elettriche, anticipate dalla Polestar 1, esclusiva hypercar ibrida a taratura limitata.

Proprio i primi due modelli hanno dato inizio alle prime “confusioni”, in quanto entrambi produzione in serie di due concept car Volvo. La Polestar 1, infatti, è la versione finale della Volvo Concept Coupé del 2013, di cui mantiene intatto tutto il design. La Polestar 2 a sua volta deriva dalla Volvo Concept 40.2.

Polestar 2 2024

Insieme al design, a contribuire alla confusione c’è stato anche l’arrivo della Volvo C40 Recharge, circa 2 anni dopo il debutto della Polestar 2: in entrambi i casi, due vetture sorte sulla stessa piattaforma, nativi elettrici e che condividono sia le batterie che i motori con potenze fino a 408 CV. Non è un caso che nel 2022, anno di commercializzazione della C40, un aggiornamento abbia portato la potenza massima della Polestar 2 Performance a 476 CV.

Il successo di Polestar

Il nuovo marchio ha comunque fatto parlare di sé. Tra il 2020 e il 2023, i primi tre anni della produzione in serie, Polestar ha venduto 110.000 veicoli in tutto il mondo, cifra notevole per un marchio nuovo che non copre nemmeno tutti i mercati, e che performa quasi come DS Automobiles, che nello stesso periodo di vetture ne ha vendute 179.000, coprendo però più mercati ed essendo presente sul mercato da più tempo.

Polestar 3

È evidente che il marchio di Geely abbia diversi elementi di successo. Il fatto però che sia Polestar che Volvo vogliano posizionarsi sul mercato dei veicoli elettrici premium, e che entrambi puntino alla neutralità carbonica entro il 2030, lascia dubbi sulla differenziazione tra i due, dubbi confermati dalla presentazione quasi contemporanea della Volvo EX90 e della Polestar 3, vetture cugine, sorte sulla stessa piattaforma, e con il paradosso che in questo caso la Volvo, più grande e spaziosa, costa persino più della Polestar.

Volvo EX90

La differenza qui è nella filosofia dell’auto: la EX90 non è solo più grande ma è l’erede della XC90, punta non tanto alle prestazioni quanto alla praticità, allo spazio e alla sicurezza. La Polestar 3 è leggermente più piccola e ha una forma più filante: oltre a puntare al massimo della sostenibilità grazie ai materiali con cui è costruita, punta anche a una certa sportività.

Più esclusiva?

Inoltre, è la prima Polestar a differenziarsi notevolmente da Volvo: pur mantenendo una continuità stilistica, prende elementi dalla concept car Polestar Precept, che reinterpreta il design Volvo in una chiave più futuristica e moderna, lasciando la classicità, com’è giusto che sia, allo storico.

Polestar 4

La differenza, insomma, è sottile ma c’è: il lato sportivo, ereditato dai tempi delle competizioni, e anche se vogliamo più esclusivo grazie alla continua ricerca dei materiali. Ma il rischio rimane, ed è quello che sta succedendo con Cupra e Seat: la prima, ex divisione sportiva, sta surclassando nelle vendite la seconda, in questo caso sì con una notevole differenza di prezzo, ma in questo caso con lo stesso design.

Volvo EX30

Ma quando sia Volvo che Polestar produrranno solo elettriche, con quindi prezzi fondamentalmente paragonabili come già avviene ora, la casa madre e Geely dovranno essere abili a proporre Polestar come alternativa diversa a Volvo, dando una chiara linea, e identità, a tutti e due i marchi. Un primo esempio di questa differenziazione, in realtà, è appena stato svelato: la Volvo EX30, un ritorno “in basso” per il marchio che propone un crossover dalle caratteristiche premium a prezzi più accessibili e che per la prima volta rientra negli incentivi. Un posizionamento, questo, del tutto assente in Polestar, e che non dovrebbe arrivare.

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