Polestar 2 BST Edition a Mimo 2023 insieme alla concept Precept e alla 1

Polestar al Milano Monza Motor Show con la sportiva 2 BST Edition, Polestar 1 e con la concept car Polestar Precept

Tra le vetture da provare in pista al Mimo 2023 anche la Polestar 2 BST Edition, edizione limitata e personalizzata della Polestar 2 Performance da noi provata (e anch’essa disponibile a Monza) presentata negli scorsi mesi e realizzata a mano con dettagli esclusivi.

Prima partecipazione del marchio svedese alla kermesse italiana, è stata anche l’occasione per mostrare al pubblico di Monza anche il primo modello realizzato, l’hypercar Polestar 1 protagonista di Need For Speed Heat, e la splendida concept car Precept, da cui derivano i modelli presto in arrivo.

La sportività elettrica di Polestar

Due le edizioni limitate della Polestar 2: BST Edition 270 e BST Edition 230, i cui numeri richiamano gli esemplari prodotti. Entrambe godono di modifiche al telaio, paraurti e minigonne ribassati e una livrea dedicata, con una striscia nera centrale da cui si ritaglia spazio il numero 2, che indica appunto il modello.

Ci sono poi cerchi dedicati in lega nero lucido da 21 pollici, ispirati alla 1, con pinze freni Brembo nel tipico giallo ambrato di Polestar, che si ritrova anche internamente. Rispetto alla Performance, c’è un assetto più basso di 25 mm, ammortizzatori Öhlins progettati ad hoc e regolabili a due vide, barra di sostegno anteriore, molle del 20% più rigide e infine penumatici Pirelli P Zero 245/35R21, anch’essi sviluppati per le Polestar in edizione BST.

Polestar 2 BST edition 230

La 230 differisce dalla 270 anche per la verniciatura verde Nebula e per il tessuto in MicroSuede per gli inserti di sedili e volante in tessuto Nubuck parzialmente riciclato. La guidabilità rimane sportiva e più rigida rispetto agli altri modelli Polestar 2, con possibilità di irrigidire il volante e disattivare l’ESC per un maggiore divertimento e soprattutto per sfruttare al meglio i ben 475 CV dei due motori elettrici.

La 1 è l’inizio, la Precept il dopo

In esclusiva, e solo da esposizione (purtroppo!) anche la Polestar 1, il modello che ha dato il via alla storia di Polestar come marchio indipendente nel gruppo Geely, seppur strettamente legato a Volvo.

Come la 2 anch’essa deriva da una concept car Volvo, la Concept Coupé del 2013, ed è l’unica Polestar non elettrica: una Electric Performance Hybrid GT con un sistema plug-in hybrid dato da un benzina 2.0 turbo e due motori elettrici alimentati da 3 batterie da 34 kWh che garantiscono, in elettrico, 135 km di autonomia. 600 i CV totali di potenza, 1000 N/ la coppia e 250 km/h la velocità massima.

Al centro dello stand, però, ciò che verrà, rappresentato dalla concept car Polestar Precept del 2020, che darà vita nel 2025 alla Polestar 5 e che però ha fornito la base stilistica per i due ultimi modelli presentati: il grande SUV Polestar 3, e la coupé Polestar 4 di recente presentata a Shanghai e modello elettrico di Polestar più potente di sempre con i suoi 544 CV in configurazione massima.

I due modelli prendono dalla Precept il design dei fari, ora sdoppiati all’anteriore, e caratterizzati da una sottilissima linea LED rossa al posteriore; ma anche l’impostazione degli interni, con i sedili bianchi e i poggiatesta integrati, il grande spazio e l’impostazione minimal con cruscotto piccolo e grande display touch verticale al centro.

La Precept è ovviamente più particolare e visionaria: molto grande, ha una forma a fastback, tetto in vetro per una grande luminosità interno, mentre completamente assente il lunotto, altro elemento che si ritrova in serie sulla Polestar 4.

Infine, 4 comodi posti all’interno, per una grande accessibilità data l’assenza del montante centrale e l’apertura ad armadio delle portiere.

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