I pneumatici airless, o pneumatici anti-foratura “flat-free”, sono una tipologia di gomme per auto che eliminano la necessitò di mantenerli gonfiati ad aria, e per questo nelle intenzioni più resistenti perché non possono mai subire forature.
Spesso, questi pneumatici sono considerati anche ecologici, sia perché impiegano minore materiale, sia perché spesso realizzati con pneumatici o altri materiali riciclati. Non vanno confusi con i pneumatici “run-flat”, che invece sono riempiti ad aria e progettati con un rafforzamento del fianco che li rende in grado di essere guidati per 80 km a circa 80 km/h anche dopo una foratura.
La tecnologia dietro i pneumatici airless
I pneumatici airless sono in realtà già impiegati su alcuni veicoli minore, come i golf kart motorizzati o i tosaerba, mentre il loro utilizzo sulle auto è più recente.
Nella maggior parte dei casi, queste gomme usano dei raggi interlacciati ad alta resistenza, o strutture a rete che circondano la ruota e che sono in grado di flettersi e adattare la loro forma mentre l’auto è in marcia e affronta dossi, buche e altri ostacoli. Data la tecnologia recente, sono prodotti ancora in fase di sviluppo e ancora necessitano di numerosi test prima che possano essere disponibili per i consumatori finali.
C’è chi è più avanti degli altri. Per esempio, Michelin ha intenzione di lanciare sul mercato i suoi pneumatici airless noti come Uptis (Unique Puncture-proof Tire System) nel 2024. I prodotti dell’azienda francese sono molto particolari, perché fatti di resina ad alta resistenza unita a fibra di vetro. Inizialmente, comunque, saranno lanciati solo nell’Asia Orientale, perché le strade scadenti di quelle zone sono per Michelin un ottimo banco di prova.
Vantaggi
Diversi i vantaggi degli pneumatici airless. Prima di tutto ciò che dà loro il nome, ovvero sono senza aria e quindi eliminano il rischio di forature che blocchino le auto sulla strada. Inoltre, anche se i test effettuati su pneumatici airless sia di Goodyear che di Michelin dimostrano che i raggi si possono deformare e rompere, nonostante questo hanno modo di continuare comunque a funzionare in sicurezza. Per questo, non servono pneumatici di scorta con un maggiore spazio nel bagagliaio, anche se va detto che ormai tutti i produttori lasciano di serie solo il kit di riparazione.
Un altro vantaggio è economico, soprattutto per le aziende: le interruzioni dovute a veicoli germi per guasti agli pneumatici possono essere molto dannose in agricoltura, edilizia ed estrazione mineraria; ma anche per i taxi e i trasporti pubblici, che sono costretti a fermarsi per diverse ore.
Inoltre, i pneumatici airless promettono una durata tre volte superiore rispetto ai pneumatici tradizionali, e anche questo è un risparmio in termini sia economici che di tempo.
E gli svantaggi
Non mancano ovviamente delle note negative. Prima di tutto i pneumatici airless sono molto più rumorosi di quelli riempiti ad aria, e sono anche causa di maggiori vibrazioni. Per quanto i produttori stiano lavorando per risolvere questo problema, sicuramente è un limite che potrebbe scontentare un po’ tutti, ma soprattutto proprietari di auto elettriche o diesel ben insonorizzate che hanno scelto queste vetture proprio perché silenziose.
Inoltre, come tutti i prodotti di nuova tecnologia sono molto costosi. I Michelin Tweel, primo esempio di pneumatici airless del costruttore francese, costano fino a 740 € per ruota in base a dimensioni e tipo, con l’altro svantaggio che sono limitati a una velocità massima di 60 km/h e solo per piccoli veicoli commerciali.
I pneumatici airless sono ecologici?
I pneumatici airless sembrano anche utili a ridurre le emissioni di CO2, perché sperimentano una minore resistenza al rotolamento. Bridgestone, per esempio, sostiene che la resistenza al rotolamento dei suoi pneumatici airless sia bassa come, se non di più, dei loro “Ecopia”, quelli più ecologici nella gamma tradizionale. Inoltre, la maggior parte dei produttori del settore dichiara che produce queste gomme con materiali riciclati a loro volta riutilizzabili per nuovi pneumatici airless.
Non tutti sembrano essere d’accordo. C’è chi sostiene che la maggior parte di queste gomme abbia una zona di contatto più ampia e quindi più resistenza al rotolamento, che implichi poi sull’efficienza del motore con maggior consumo di carburante e maggiori emissioni di CO2 per le auto tradizionali, e una riduzione dell’autonomia sulle auto elettriche.
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