Quando in alcuni mercati vengono tolti gli incentivi, la domanda di auto elettriche crolla. Lo ha detto Carlo Tavares in teleconferenza, secondo quanto riportato da Reuters.
Tavares, amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione del Groupe PSA, e futuro amministratore delegato del gruppo che si formerà dall’unione di PSA e FCA, ha fotografato una situazione che conosciamo bene.
Giusto qualche settimana avevamo analizzato la situazione della Norvegia. Il Paese più green d’Europa è uno dei primi esportatori di petrolio, con il quale riesce a sostenere gli incentivi alle auto elettriche. E lo abbiamo visto ancor di più con la sollevazione popolare, e governativa, nei confronti di Ionity, che aveva “osato” applicare un principio più che giusto: più carichi più paghi. La cosa non è andata giù ai norvegesi, che invece pretendono che venga applicata la tariffa precedente di 8 euro fissi a ricarica. Avete presente lo slogan “vi piace vincere facile”?
Detto questo, anche Tavares in qualche modo ammette il fallimento della proposta fatta con le auto elettriche. “Le comprano solo gli ecologisti. Non siamo riusciti a smuovere i pragmatici“. Che è un po’ come dire: chi è attento a fare i conti, non la compra.
E’ un dato di fatto che in Italia, anche a Febbraio 2020 e nonostante tutti gli investimenti pubblicitari e di marketing, sono state vendute solo 2.530 auto elettriche. Paragonate alle 3.577 auto a metano, considerata da sempre la cenerentola delle alimentazioni, e che proprio per questo praticamente non gode di particolari spinte pubblicitarie o promozioni, si capisce quanto avesse ragione Sergio Marchionne.
“L’elettrico va fatto con lungimiranza e realismo“, diceva a Trento nel 2017, e sicuramente di realismo negli italiani ce n’è molto. I problemi sono sempre i soliti. Il prezzo delle auto elettriche, che comunque secondo Tavares dovrebbero diventare accessibili tra il 2020 ed il 2025. La mancanza di una rete di ricarica capillare, l’autonomia limitata delle auto elettriche e le incertezze relative al prezzo a lungo termine dell’elettricità. Perchè non ci vuole un esperto per capire che nel momento in cui ci sarà più domanda di elettricità, il prezzo salirà. E per dare l’idea di quanto assorbiranno le auto elettriche, uno studio del 2017 di Enedis, prevedeva che nel 2030 la ricarica dei veicoli elettrici avrebbe assorbito il 30% dell’intera disponibilità francese, Paese noto per utilizzare le centrali nucleari.
Cosa accadrà in Italia? E’ tutto da vedere. Per ora, benzina e diesel la fanno ancora da padroni.