Cos’è un passo carraio, o passo carrabile, secondo il Codice della Strada? Quando un accesso diventa un passo carraio? Quali sono le sanzioni per il parcheggio su passo carraio? Ecco cosa dice la normativa vigente.
Passo carraio: tutti sappiamo cos’è, fin da bambini. Eppure, con ogni probabilità, la maggior parte di noi non sa molte cose sui passi carrai. Prima di tutto il loro vero nome secondo il Codice della Strada, passi carrabili. In secondo luogo la normativa che li regolamenta. Non tutti gli accessi laterali che portano dalla strada ai marciapiedi, infatti, possono essere considerati passi carrabili.
Ecco, quindi, una puntuale definizione di passo carraio, come ottenerlo, come bisogna segnalarlo e quali sono i divieti e le sanzioni in caso di sosta prolungata o parcheggio in prossimità o su un passo carrabile.
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Passo carraio: la definizione secondo il Codice della Strada
Il vero nome di passo carraio riportato dal Cds è passo carrabile: l’articolo 3 lo definisce semplicemente un “accesso ad un’area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli“. L’articolo 22 del Codice della Strada, però, aggiunge altri concetti fondamentali: chiarisce che per ottenere un passo carraio, che comporta il divieto di sosta sulla strada pubblica corrispondente, è necessario richiedere “l’autorizzazione all’Ente proprietario della strada”.
Il passo carrabile deve essere sempre segnalato con l’apposito cartello e, una volta stabilito, non può essere modificato, ad esempio allargato, senza un ulteriore permesso dell’Ente stesso. E’ il Comune, o qualsiasi altro Ente proprietario della strada, a determinare il costo per la concessione del passo carrabile.
Passo carrabile: come si ottiene, caratteristiche e limitazioni
Per ottenere il passo carraio, è necessario pagare ogni anno la tassa di occupazione del suolo pubblico per la porzione di strada in cui le auto non possono parcheggiare. Il passo carrabile è gratuito solo per i disabili, le Pubbliche Amministrazioni, gli uffici giudiziari e gli edifici delle Forze dell’Ordine. In casi particolari, come le strade strette, è possibile richiedere lo spazio anche sull’altro lato della carreggiata per rendere possibile la manovra di uscita.
Non è possibile, invece, trasformare qualsiasi accesso in un passo carrabile: ci sono limiti specifici da rispettare. Quello principale è la distanza minima, solitamente almeno 12 metri, tra il passo carraio e un incrocio, per garantire la visibilità dei veicoli in uscita. Una distanza che può essere inferiore solo rispettando la distanza di frenata adeguata a quel tratto di strada. In casi particolari, i Comuni possono concedere deroghe e rilasciare permessi temporanei, ad esempio, per i cantieri.
Il segnale di passo carraio
Il passo carraio deve essere sempre segnalato con apposito cartello, che mostri il simbolo standard di divieto rosso su fondo blu circolare, indichi il nome del Comune, e riporti la scritta “passo carrabile”, oltre al numero e all’anno dell’autorizzazione comunale. Le dimensioni standard del segnale sono 45×45 centimetri o 60×40 centimetri. Un segnale privo di questi dettagli rende il passo carrabile non conforme.
Divieti e sanzioni
Se questi requisiti sono rispettati, si tratta di un passo carraio e, quindi, è vietato parcheggiare di fronte o sopra l’accesso, così come, per fare un altro esempio, è vietato sulle rotaie del tram. E’ consentita soltanto breve sosta per carico e scarico di merci o persone. Le multe per sosta davanti a un passo carrabile variano da 25 a 100 euro per le moto e da 42 a 173 euro per le auto, a cui si aggiunge il costo del carro attrezzi e del deposito.
C’è anche un reato penale legato all’occupazione dell’accesso: il proprietario del passo carraio può denunciare per violenza privata chi impedisce, con la sua vettura, l’uscita dal passo carrabile, un reato punibile con una pena fino a quattro anni di reclusione.
D’altra parte, però, il proprietario del passo carrabile o i condomini dello stabile adiacente non possono chiamare direttamente il carro attrezzi per rimuovere il veicolo: solo le Forze dell’Ordine possono farlo, ovviamente dopo aver verificato la validità dell’autorizzazione. Se è tutto in regola, scatta la multa e viene chiamato il mezzo per la rimozione forzata.
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