Omoda 3 porta su strada un nuovo concetto di crossover: tra design ispirato all’universo mecha e funzioni intelligenti evolutive. Il 26 aprile segna un debutto che vuole farsi notare. Omoda 3, primo crossover nato sotto il segno della nuova filosofia energy mecha di Omoda e Jaecoo, si presenta al mondo con un’estetica che rompe gli schemi e un approccio tecnologico che guarda lontano.
Questo modello è un progetto stilistico e digitale che punta a definire un nuovo modo di concepire la mobilità.
Design mecha: geometrie taglienti e luce cibernetica

A prima vista, Omoda 3 richiama l’universo estetico dei robot giapponesi e dei videogiochi sci-fi. Le superfici sono scolpite con decisione, le linee sono nette, angolate, quasi a ricordare le armature dei mecha animati. L’illuminazione frontale è affidata ai gruppi ottici “Mecha Lightning”, che emettono un fascio di luce dalle tinte cibernetiche, mentre la gamma cromatica trae ispirazione da concetti astratti come le fluttuazioni quantistiche.
Il risultato è un crossover che appare quasi digitale: un oggetto che sembra essere uscito da una realtà parallela, per atterrare – letteralmente – sulle strade del presente.
“Born to evolve”: tecnologia e intelligenza in evoluzione
Oltre all’estetica d’impatto, Omoda 3 porta con sé un’architettura progettata per crescere. Il modello sarà il primo della gamma ad adottare una struttura compatibile con i LLM, ovvero i grandi modelli linguistici dell’intelligenza artificiale. Questo significa che, in futuro, l’auto potrà interagire vocalmente con il conducente, adattarsi al suo stile di guida e, potenzialmente, migliorare le sue funzionalità via software.
In un’epoca in cui il confine tra macchina e assistente digitale è sempre più sottile, Omoda 3 promette un’esperienza di guida che non si limita alla performance su strada, ma entra nel quotidiano dell’utente, affiancandolo con funzioni dinamiche e intuitive.
Dal mondo virtuale alle strade reali
Il concept del crossover è nato in ambientazioni digitali – laboratori VR e cyber-città – per poi concretizzarsi in un veicolo tangibile. Questo percorso, inusuale ma coerente con l’estetica e la filosofia del modello, ha permesso di mantenere un linguaggio visivo e funzionale vicino alle aspettative delle nuove generazioni.
L’idea di fondo? Portare un pizzico di futuro nella quotidianità, senza filtri e senza compromessi. E soprattutto, offrire un mezzo capace di adattarsi al tempo e a chi lo guida.
Il claim è chiaro: “È l’Era Mecha. Il futuro è adesso.” Con Omoda 3, il crossover diventa qualcosa di più: un oggetto di design, un dispositivo intelligente, un compagno connesso.