La nuova Volkswagen Golf si aggiorna con un ibrido che supporta la ricarica rapida e cerchi in stile Alfa Romeo per la più potente GTI
Anticipata al CES di Las Vegas da una GTI camuffata, la nuova Volkswagen Golf mk 8.5, restyling dell’ottava generazione, da una parte introduce novità soprattutto tecnologiche, soprattutto d’infotainment. Dall’alta cerca di tenere conto di ciò che non è piaciuto dell’attuale modello, cercando quindi di migliorare la qualità costruttiva e alcune funzionalità, per esempio riportando i cari pulsanti fisici su tutte le versioni, dopo il flop di quelli soft touch sul volante.
L’auto arriverà nel corso del 2024, e nelle prossime settimane saranno annunciati i prezzi. Rinnovata, naturalmente, anche la GTI con nuovi dettagli curiosamente in stile Alfa Romeo e una novità che, siamo certi, dividerà molto gli appassionati delle sportive compatte.
Nuova Volkswagen Golf: cosa cambia all’esterno
I cambiamenti più evidenti all’esterno riguardano i fari a LED ridisegnati, con le versioni più ricche che presentano non solo i fari, ma anche il logo Volkswagen a LED. Optional i fari a matrice di LED, che però dispone di un abbagliante quasi due volte più potente rispetto al normale abbagliante.
Nella parte posteriore, i fari si fanno più eleganti con grafiche tridimensionali e fino a tre pattern selezionabili, simili a quelli presenti su alcune Audi.
Con il restyling, la Golf aggiunge quattro nuove vernici metallizzate: Crystal Ice Blue, Anemone Blue, Oyster Silver, Grenadilla Black; e cinque design di cerchi in lega da 16 a 19 pollici. Cinque gli allestimenti: Golf, Life, Style, R-Line, GTE e GTI, ognuno con design aggiornato del paraurti. Inoltre, dall’allestimento Style è disponibile il tetto in nero.
Riflettendo la Golf pre-restyling, la Variant continua a non avere le versioni GTE e GTI, e non sappiamo se anche la Golf R Variant smetterà di essere prodotta.
Un nuovo abitacolo
Volkswagen ha già mostrato l’abitacolo aggiornato all’inizio di questo mese al CES, enfatizzando il ritorno ai tasti convenzionali sul volante, e la stessa cosa dovrebbe accadere con la Golf R. Va detto che quei fastidiosi tasti soft touch erano inclusi solo nelle versioni più ricche, un paradosso che prevedeva un esborso maggiore per una comodità inferiore.
Il cambiamento più significativo all’interno è il sistema di infotainment di ultima generazione con uno schermo stile tablet da 10,4 pollici sulle Golf più economiche e da 12,9 pollici sui modelli più costosi. Le tanto odiate barre scorrevoli per il controllo del clima sono (purtroppo) ancora presenti, ma almeno sono illuminate.
Sarà disponibile anche un display head-up opzionale, mentre l’OS è stato aggiornato e ora gode dell’aiuto di Chat GPT.
La nuova Golf ibrida con ricarica rapida
La Golf entry-level sarà dotata di un motore a benzina da 1.5 TSI con potenza di 113 o 148 CV, entrambi a trazione anteriore abbinati a un cambio manuale a sei marce. Una versione mild-hybrid dello stesso motore, chiamata 1.5 eTSI, ha le stesse potenze ma viene offerta esclusivamente con un cambio automatico a doppia frizione a sette marce.
Per chi cerca maggiore potenza, c’è un motore più grande da 2.0 TSI con 201 CV e un cambio DSG a sette marce. Interessante notare che non c’è menzione del più piccolo motore a tre cilindri da 1.0 TSI che era offerto sulla Golf pre-restyling più economica.
Nel campo dei diesel, il collaudato motore 2.0 TDI avrà 113 CV e un cambio manuale a sei marce o 148 cavalli e un cambio DSG a sette marce. Entrambe le versioni del motore diesel sono esclusivamente a trazione anteriore.
Chi non vuole un diesel può optare per l’eHybrid con 201 CV, cambio DSG a sei marce e trazione anteriore. Il modello elettrificato utilizza ora un pacco batterie al litio più grande, che passa quindi da 10,6 kWh a 19,7 kWh, e che porta l’autonomia a 100 km in modalità completamente elettrica, contro i circa 80 km del modello uscente.
Inoltre, la nuova batteria supporta una ricarica più veloce: non solo quella a corrente alternata passa da 3,6 a 11 kW, ma ora c’è anche il supporto alla ricarica in corrente continua fino a 50 kW, cosa che richiede 25 minuti per passare dal 10 all’80%. Tale novità si allinea alla Passat e ad altri modelli del gruppo, e potenzialmente risolve l’annoso problema dei consumi delle plug-in in autostrada, più alti quando la batteria si scarica.
Le due Golf più potenti: GTE e GTI
La prima delle due versioni più potenti, la Golf GTE, ha una potenza combinata di 268 CV (27 in più rispetto a prima) inviati all’asse anteriore tramite un cambio DSG a sei marce. Come la Golf eHybrid normale, passa dal vecchio motore 1.4 TSI all’unità 1.5 TSI con turbocompressore variabile.
E infine la GTI, che con l’aggiornamento sembra omaggiare Alfa Romeo con i nuovi cerchi a otto anelli, che ricordano quelli a disco telefonico del marchio milanese. Perde invece il cambio manuale, in favore di un DSG a sette marce. Inoltre, la potenza sale a 261 CV, sempre a trazione anteriore: 20 CV in più rispetto all’attuale GTI.
La Golf R dovrebbe fare la sua comparsa più avanti quest’anno, mentre il ritorno della GTD è incerto.
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