Norvegia Piattaforma Gas

Ci risiamo: la Norvegia “green” apre un altro mega giacimento di petrolio

Norvegia: paladina dell'ambiente ma anche del petrolio. Nonostante la sua immagine di Paese ecologista, continua a estrarre petrolio e gas con investimenti per 18,4 miliardi di euro.

Non è la prima che parliamo della Norvegia, e non sarà l’ultima. Perché in una mossa tipicamente da Paese nordico, da una parte si erige da paladina dell’ambiente, dall’altra prosegue imperterrita nell’estrazione del petrolio.

Si, perchè il Ministro dell’Energia norvegese, Terje Aasland, ha accolto con parere favorevole il piano di sviluppo per il nuovo giacimento di petrolio e gas Bestla nel Mare del Nord, un progetto che promette di ridare vigore al campo Brage, in attività dal 1993. Gestito da OKEA, il progetto Bestla vedrà la luce nella prima metà del 2027, rappresentando un investimento complessivo di circa 6,3 miliardi di corone norvegesi, equivalenti a circa 504 milioni di euro. Le stime indicano che il giacimento potrà fornire circa 24 milioni di barili di petrolio, collegato direttamente alla storica piattaforma Brage.

Questo piano di sviluppo segue un’intensa attività di proposte nel 2022, stimolata dalle agevolazioni fiscali introdotte durante la pandemia. Il progetto riflette l’orientamento strategico dei produttori di petrolio e gas norvegesi di valorizzare campi adiacenti alle infrastrutture esistenti, un approccio che mira alla riduzione dei costi operativi e delle emissioni nocive.

Quello che fa più riflettere è la dichiarazione di Aasland:

Il mondo continuerà a dipendere da petrolio e gas per molti anni ancora, pertanto è cruciale che le compagnie non cessino di lanciare nuovi progetti e di consolidare le basi per un’industria petrolifera duratura sulla nostra piattaforma continentale.

Ma come? Ma non erano proprio i norvegesi a dire che le fonti fossili erano da bandire perchè nocive? Invece la Norvegia, leader nell’approvvigionamento energetico dell’Europa occidentale, prevede di intensificare le sue attività di esplorazione e di aumentare gli investimenti nel settore offshore, al fine di sostenere la produzione nazionale e accrescere le esportazioni verso il resto del continente.

Per il 2024, si prevede che gli investimenti totali nell’esplorazione offshore, inclusi i trasporti tramite pipeline, raggiungano la cifra stellare di 18,4 miliardi di euro, segnando un incremento del 5% rispetto alle stime del trimestre precedente. Non male vero?

La prossima volta che sentite qualcuno prendere la Norvegia come modello di sviluppo sostenibile, fategli presente questi dati.

Fonte: Energynow

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