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La Norvegia non è l’eden: dietro l’elettrico ci sono petrolio e gas

La Norvegia, leader nella mobilità elettrica, è anche un importante esportatore di petrolio e gas. Un paradosso sulla sostenibilità della sua transizione ecologica.

La Norvegia è spesso celebrata come uno dei migliori esempi di transizione verso la mobilità elettrica, con un mercato in cui, a febbraio, il 92,1% delle auto vendute erano veicoli elettrici.

Questi dati impressionanti sono ulteriormente sottolineati dalla vendita dell’ultima automobile con motore endotermico da parte di Volkswagen in Norvegia lo scorso dicembre, un segno che altri marchi probabilmente seguiranno. La Tesla Model Y domina il mercato con 1.749 unità vendute, rappresentando il 23,7% delle vendite totali di veicoli, seguita da modelli come la Toyota bZ4x e la Volkswagen ID.4.

Tuttavia, questo “miracolo” norvegese solleva interrogativi sulla sua sostenibilità complessiva quando si considera l’ampia dipendenza del paese dai ricavi derivanti dall’esplorazione e dall’esportazione di petrolio e gas naturale. Nonostante l’impegno della Norvegia nella promozione dei veicoli elettrici e nello sviluppo di infrastrutture per supportare tale transizione, il Paese rimane uno dei più importanti esportatori mondiali di petrolio.

Norvegia Piattaforma Gas
Image: Equinor

Questa dicotomia tra la promozione della sostenibilità interna e il sostegno a un’economia basata su risorse fossili può essere vista come un esempio di greenwashing, dove le pratiche ecologiche vengono enfatizzate per distogliere l’attenzione dall’impatto ambientale dell’estrazione di risorse fossili. Sebbene l’adozione di veicoli elettrici riduca le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti, la continua dipendenza dalla produzione e dall’esportazione di petrolio e gas comporta significative emissioni di gas serra e ha un impatto ambientale negativo a livello globale.

È essenziale riconoscere che, mentre l’accelerazione verso l’elettrificazione dei trasporti è un passo positivo, una vera transizione ecologica richiede un cambiamento sistemico che affronti tutte le fonti di emissioni di carbonio e riduca la dipendenza dalle energie fossili. Per la Norvegia, questo significa non solo investire in tecnologie verdi e mobilità sostenibile, ma anche ridurre gradualmente l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas, insieme all’implementazione di strategie per diversificare l’economia e sostenere lo sviluppo di energie rinnovabili alternative. Anche perchè, come abbiamo visto, il Paese nordico non guarda in faccia a nessuno quando si tratta di fare affari.

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