Norvegia Turbine Eoliche

La Norvegia è in crisi energetica e vuole “staccare la spina” a Danimarca, Germania e UK

La Norvegia valuta di interrompere le connessioni elettriche con l'Europa. Preoccupazioni per prezzi record e tensioni politiche interne e con l’UE.

La Norvegia, un tempo modello di stabilità energetica, si trova oggi al centro di una crisi elettrica che minaccia sia il benessere dei suoi cittadini sia i rapporti con l’Unione Europea.

A causa di mancanza di vento in Germania e nel Mare del Nord, prezzi dell’elettricità hanno raggiunto picchi senza precedenti, con il sud del Paese che giovedì ha registrato un costo di 13,16 corone norvegesi (1,13 euro) per kilowattora, il più alto dal 2009 e 20 volte superiore ai livelli della settimana precedente.

La tensione politica è palpabile, come racconta anche il Financial Times, con il governo di centro-sinistra sotto pressione per trovare soluzioni che evitino il crollo della popolarità alle elezioni parlamentari previste per settembre 2025.

Le interconnessioni con Danimarca, Germania e Regno Unito

Al centro del dibattito politico ci sono le interconnessioni elettriche con Danimarca, Regno Unito e Germania. La maggioranza al governo, composta dal Partito Laburista e dal Partito di Centro, propone di interrompere il collegamento con la Danimarca nel 2026 e di rinegoziare i termini degli accordi con Regno Unito e Germania.

Secondo i critici, queste interconnessioni, che consentono alla Norvegia di esportare energia idroelettrica in Europa, stanno contribuendo ai prezzi record dell’elettricità. Terje Aasland, ministro norvegese dell’Energia, ha descritto la situazione come “assolutamente insostenibile”.

Le tensioni con l’Unione Europea

L’ipotesi di ridurre le interconnessioni elettriche non è stata accolta bene a Bruxelles. Un ambasciatore dell’UE a Oslo ha definito la situazione “un momento cruciale per i rapporti tra UE e Norvegia”. L’Europa dipende dall’idroelettrico norvegese per stabilizzare i prezzi energetici, soprattutto in periodi di bassa produzione eolica e solare.

Tuttavia, i norvegesi contestano l’equilibrio di questo rapporto: mentre l’energia idroelettrica esportata sostiene i prezzi in Europa, la popolazione locale subisce costi insostenibili.

Effetti sulla politica interna di una rete elettrica inadeguata

Secondo i norvegesi, la crisi energetica ha avuto un impatto devastante sulla popolarità del governo, con sondaggi che prevedono una vittoria dell’opposizione di centro-destra guidata dal Partito del Progresso. Quest’ultimo ha proposto di:

  • Interrompere l’interconnessione con la Danimarca.
  • Riformare gli accordi con Regno Unito e Germania per ridurre l’impatto sui prezzi locali.
  • Aumentare il sostegno statale, coprendo il costo di tutta l’energia elettrica che supera un prezzo prestabilito.

Attualmente, il governo copre il 90% dei costi dell’elettricità sopra una soglia fissata, ma per molti consumatori questo non è sufficiente.

Anche all’interno della Norvegia esistono significative disparità. Nel sud del Paese, dove si concentra la domanda, i prezzi sono astronomici, mentre nel nord, dove viene generata la maggior parte dell’energia, i costi sono decisamente più bassi. Questa discrepanza è aggravata da una rete di trasmissione inadeguata che limita il trasferimento di energia tra le due aree.

Le auto elettriche: un paradosso nella crisi energetica norvegese

La Norvegia è spesso celebrata come il paradiso delle auto elettriche, con punte che arrivano fino al 91% di quota di mercato. Il governo ha incentivato pesantemente questa transizione con sussidi, esenzioni fiscali e infrastrutture avanzate per la ricarica, anche in una sorta di green washing collettivo. Tuttavia, la crisi dei prezzi dell’elettricità sta mettendo a dura prova anche questo modello.

Sotto la cenere delle proteste c’è il fatto che i proprietari di auto elettriche stanno affrontando costi di ricarica insostenibili, soprattutto nelle regioni meridionali dove, come abbiamo visto, l’energia è più cara.

Il governo norvegese si trova di fronte ad un doppio problema: da una parte garantire prezzi dell’elettricità accessibili e dall’altra preservare il ruolo di leader mondiale nella transizione verso la mobilità sostenibile. Senza una strategia chiara, il rischio è che il paradosso norvegese, un Paese ricco di risorse energetiche ma con cittadini gravati da costi elevati, finisca per compromettere non solo la rete elettrica, ma anche il futuro delle auto elettriche nel Paese.

 

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