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Si accodava alle altre auto per non pagare il pedaggio: dopo 127 volte denunciato per truffa aggravata

Un automobilista per 172 volte ha evitato di pagare di pedaggio autostradale accodandosi alle altre auto: denunciato per truffa aggravata.

E’ un giovane di 22 anni proveniente da Lugano ad avere usato un trucco astuto per evitare di pagare i pedaggi autostradali in Italia. Invece di pagare, seguiva da molto vicino le altre auto al casello lasciando solo pochi centimetri tra il suo paraurti e quello di chi lo precedeva. Rallentava appena a sufficienza per assicurarsi che la sbarra del pedaggio si alzasse, dopodiché accelerava, mantenendo la stessa velocità del veicolo che lo precedeva. In questo modo, riusciva a superare il casello senza pagare.

L’automobilista è riuscito a portare a termine la sua impresa per ben 172 volte, evitando di spendere un importo di circa 1.600 euro. Probabilmente pensava di farla franca, ma come riporta Il Giorno, ha ricevuto una notifica di conclusione delle indagini. La notifica lo accusa di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico, Autostrade per l’Italia, che gestisce la tratta dell’A9 a Grandate e vari altri caselli in cui ha messo in pratica la sua tecnica perfetta.

Lo smascheramento del piano è iniziato quando un dipendente di servizio al casello ha segnalato l’attività sospetta, innescando il processo legale. L’indagine successiva, coordinata dal Sostituto Procuratore di Como, ha ricostruito meticolosamente ogni pedaggio non pagato attribuibile all’uomo, non solo a Grandate ma anche in altre località lungo la rete autostradale. Una ricerca ovviamente agevolata grazie alle riprese video di sorveglianza che catturano tutti i veicoli in transito presso ciascun casello.

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Si tratta di truffa aggravata

Non è una cosa da prendere sottogamba perchè l’evasione dei pedaggi è considerata truffa aggravata in quanto danneggia un ente pubblico o equivalente. La sbarra del casello si chiude automaticamente dopo pochi secondi per motivi di sicurezza, evitando danni potenziali a veicoli che non riescono a superare il passaggio rapidamente. Tuttavia, quei pochi secondi sono sufficienti per consentire il passaggio di un altro veicolo, eludendo così il pagamento del pedaggio.

Negli anni, Autostrade ha iniziato a stancarsi dei “furbetti” desiderosi di risparmiare qualche euro. Di conseguenza, ha deciso di adottare una posizione ferma e intraprendere azioni legali contro questi trasgressori. Sebbene il processo legale possa richiedere diversi mesi, i “furbetti” non ricevono solo fatture per i pedaggi non pagati, ma anche accuse penali. Queste accuse comportano spese per la rappresentanza legale e sanzioni aggiuntive stabilite dal tribunale.

Quindi, come in altri casi di cui ci siamo occupati in passato, il gioco non vale la candela, in un mondo dove le telecamere e le dashcam sono ormai dappertutto. Con lo sviluppo del processo legale, è evidente che i “furbetti” saranno chiamati a rispondere delle loro azioni, indipendentemente da quanto ingegnose possano essere state le loro tattiche.

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