Alla faccia di chi ritiene che l’unico sistema per favorire l’elettrico sia disseminare colonnine di ricarica ovunque, ecco che ci pensano i cinesi di Nio a dimostrare che lo scambio batterie è reale, e si può fare. Dopo aver effettuato in Cina più di 10 milioni di swap, il produttore di auto elettriche ha infatti aperto uno stabilimento in Ungheria, dove vengono realizzate le stazioni di scambio delle batterie per l’Europa. Nio ha annunciato che la prima stazione prodotta in loco è stata consegnata in Germania nei giorni scorsi.
Lo stabilimento ungherese è destinato a sostenere l’obiettivo di Nio di costruire un totale di 1.000 stazioni di scambio di batterie al di fuori della Cina entro il 2025. Nio ha già installato la prima stazione in Norvegia, mentre ha in programma il lancio in Germania nel 2022 e ha dichiarato che quest’anno introdurrà i propri prodotti e servizi olistici anche nei Paesi Bassi, in Svezia e in Danimarca.
Il sito di Biatorbágy, in Ungheria, è il primo impianto di Nio all’estero e servirà anche come centro di assistenza, ricerca e sviluppo per i prodotti di ricarica elettrica di Nio in Europa. Oltre alle stazioni di battery swapping, il produttore si affida anche alle proprie stazioni di ricarica rapida. In particolare nello stabilimento ungherese l’attenzione si concentra sulla produzione e sull’assistenza post-vendita delle stazioni di scambio di energia, sulla formazione e sull’innovazione dei prodotti di alimentazione.
Dopo il lancio della stazione di scambio batterie di seconda generazione l’anno scorso, Nio ha dato una prima anteprima della terza generazione. Questa dovrebbe offrire una capacità ancora maggiore e un layout più flessibile. Le stazioni saranno in grado di caricare in modo bidirezionale per supportare la stabilità della rete. Ulteriori dettagli saranno rivelati alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo.
Nel luglio 2021, Nio ha ottenuto la certificazione TÜV per poter vendere e utilizzare l’attuale generazione di stazioni di scambio e caricabatterie in tutti gli Stati membri dell’UE. Solo di recente, a metà agosto 2022, l’azienda ha annunciato l’apertura di una seconda stazione di scambio batterie al di fuori della Cina, in Norvegia. La nuova stazione di Vestby, in Norvegia, fungerà da collegamento tra Oslo e Göteborg. Dopo aver annunciato inizialmente quattro stazioni nell’area di Oslo che comprende Vestby, un mese fa Nio ha annunciato anche l’espansione oltre la capitale.
In tutto questo, nessuna parola da parte dell’Unione Europa sul battery swapping. Mettere a confronto i produttori europei e spingerli nella direzione di uno standard di batterie elettriche è un tabù che a Bruxelles non vogliono toccare. Finanziare progetti miliardari quanto inutili, nella vana speranza di riuscire a installare orribili colonnine elettriche ovunque: è questa la strada maestra che non si può e non si deve mettere in discussione.
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