Il colosso petrolifero olandese Shell, e l’azienda automobilistica cinese Nio, specializzata in veicoli elettrici, hanno stretto un accordo di cooperazione volto all’espansione delle stazioni di ricarica e di swapping Battery per le auto a batteria, sia in Europa che in Cina.
Shell si allinea così ad altri giganti del petrolio, come Eni e Q8, che investono nella mobilità elettrica, mentre Nio allarga i suoi orizzonti per il mercato europeo. I due colossi hanno intenzione di realizzare 100 siti in Cina entro il 2025, a partire da due siti pilota nella Repubblica asiatica.
Nio punta alla Swapping Battery
Nio si conferma così forte sostenitore della Swapping Battery, come del resto anche Geely. Si tratta di una tecnologia che permette di sostituire una batteria scarica con una carica, andando ad ovviare ai lunghi tempi di ricarica delle auto elettriche.
Insieme a Shell, quindi, ha un asso nella manica per colpire la clientela prima di tutto europea, dove i distributori Shell sono molto diffusi e che ospiteranno anche il ricambio di accumulatori. Già ora punta ad averne 700 proprie entro la fine dell’anno. Un modo per distinguersi, là dove le altre aziende ancora non hanno trovato un modello di business veramente sostenibile per quanto riguarda le auto elettriche.
Nio, a inizio 2021, è sbarcata in Norvegia: la monarchia scandinava è ormai terra d’approdo per i marchi cinesi che vogliono conquistare l’Europa, e che sanno di trovare un mercato già pronto per le elettriche, visto che sono più diffuse delle auto termiche. La Norvegia rappresenta il primo mercato non cinese di Nio, punto di partenza per arrivare anche nei mercati dell’Unione Europea.
La nuova direzione di Shell
Allo stesso modo, Shell vuole rilanciarsi come azienda, consapevole che l’industria del petrolio, in passato cavalcata non proprio in modo etico, sia ormai in declino. Da qui, la decisione di fare enormi investimenti nella ricerca per la ricarica dei veicoli elettrici.
Oltre alla partnership con Nio, Shell ha di recente acquisito la società inglese Ubitricity, che ha progettato un hardware di ricarica da inserire nei lampioni stradali, permettendo la ricarica delle auto senza occupare spazio aggiuntivo. Le due società hanno intenzione di installare 50.000 stazioni in UK entro il 2025.
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