Nikola è un nome che sicuramente a un primo impatto non dice niente. Ma già aggiungendo che era il nome di Nikola Tesla, il celebre inventore e ingegnere elettrico serbo (poi naturalizzato statunitense) al quale l’azienda di veicoli elettrici più famosa al mondo ha preso il cognome per “battezzarsi”, forse le cose si fanno più interessante. Se Tesla, infatti, ne ha preso il cognome, Nikola Motor Company ha rubato il nome per produrre dei camion a idrogeno con l’obiettivo di eguagliare il successo di un’azienda che, pur rimanendo molto in basso per veicoli venduti, nel mese appena passato ha superato Toyota divenendo la ditta automotive con più valore al mondo.
Nikola Motor Company e le magie di Wall Street
Nikola Motor Company con questo nome ha fatto una dichiarazione ben specifica: la Tesla dei camion, con veicoli altamente tecnologici e una campagna marketing dirompente e incessante. Con la differenza che non guarda all’elettrico, ma alla propulsione ad idrogeno, secondo una tendenza sposata anche da Hyundai.
Fondata nel 2015 a Phoenix (Arizona), nel giugno di quest’anno è stata quotata a Wall Street arrivando in pochissimi giorni a una capitalizzazione di 28 miliardi di dollari, ovvero facendo meglio della stessa Hyundai, di FCA e anche di Ford. Tutto questo, quando non ha ancora venduto nemmeno un camion. La quotazione in borsa e il raggiungimento di questa capitalizzazione davvero da record si deve alla fusione tra Nikola Motor Company e VectorIQ, anche se in realtà si dovrebbe parlare di acquisizione, da parte di Nikola, della società di acquisizione per scopi speciali, visto che il nome rimane Nikola Motor Company e le azioni al Nasdaq hanno simbolo NKLA.
L’accordo con VectorIQ ha permesso alla giovane azienda di velocizzare la produzione, al punto che il fondatore e Presidente Esecutivi Trevor Milton ha dichiarato che Nikola Motor Company sarà redditizia entro due se non un anno dall’inizio della produzione. Un piano piuttosto ambizioso, ma con i presupposti giusti, soprattutto se pensiamo che i preordini rappresentano già 10 miliardi di dollari di entrate.
Il modello di Nikola Motor Company
Nikola Motor Company vuole basare il suo successo non solo sulla produzione di camion a idrogeno, ma anche e soprattutto su una forte integrazione verticale che arrivi a coprire tutto il Nord America con una rete ad idrogeno, e che la porti ad essere la più grande rete di rifornimento a idrogeno del globo.
La vendita dei camion di Nikola, infatti, comprende oltre al camion, la stazione di idrogeno, il combustibile e la manutenzione. Produrre idrogeno sul posto, per Nikola, è molto vantaggioso dal momento che le permette di evitare i costi di trasporto e di rendersi indipendente dalle infrastrutture. L’unico costo è rappresentato dagli elettrolizzatori, ovvero gli strumenti che permettono la creazione sul posto e che sono prodotti da NEL, una compagnia norvegese.
Nikola Motor Company: One, Two e Tre
Tre sono i camion ad idrogeno attualmente in produzione. Il primo, Nikola One, è il più grande e prestante, adatto a viaggi molto lunghi. Il design è piuttosto particolare, insolito in Europa ma tipico dei camion americani, con una carrozzeria particolarmente allungata e imponente, in livrea bianca, con accenni particolarmente “sportivi” e moderni grazie al parabrezza a “U” che continua nei finestrini laterali e che, insieme ai portelloni per l’ingresso e l’uscita, ricorda un po’ l’aspetto di una navicella. La cabina così allungata è priva di motore diesel e questo ha permesso di includere, tra l’altro, due letti per consentire al conducente e all’eventuale collega di riposarsi. In dotazione vediamo un cruscotto completamente digitale e un display centrale molto grande, oltre a materiali e rifiniture di pregio. L’autonomia stimata è di circa 1210 km, mentre il tempo massimo di ricarica è di 15 minuti.
Più piccolo, e più vicino ai camion europei, è Nicola Two, anch’esso ad alto contenuto tecnologico e decisamente spazioso grazie all’assenza del motore termico che permette un abitacolo più grande, e anche qua a un parabrezza molto ampio che confluisce nei finestrini laterali. Particolarmente ricercato il design, con i fari full LED che danno origine a una grossa firma luminosa. Decisamente futuristici gli interni: la plancia ha infatti una forma irregolare, tutta orientata all’autista, con il design del volante molto originale, il cruscotto digitale e il display centrale più piccolo rispetto a Nikola One e incastonato nella grossa plancia. Anche qui, 1000 CV di potenza, una ricarica in un quarto d’ora e circa 1200 km di autonomia.
Nikola Tre è invece quello pensato specificatamente per l’Europa, sia nella forma, sia nelle dimensioni, sia nel design. Niente più cofano allungato, ma piatto come insegna la tradizione del Vecchio Continente. Fari sottili, con un’unica linea a LED che arriva al centro e illumina anche la scritta Nikola, come illuminate (in azzurro) sono le griglie per l’areazione e il grosso logo N dell’azienda. Gli interni, invece, sono gli stessi di Nikola One. Nikola Tre è pensato per avere un’autonomia tra i 500 e 1200km, 750 kw di potenza e 2.700 N/m di coppia. Anche in questo caso il tempo massimo di ricarica è di un quarto d’ora.
Nikola Motor Company, Iveco e i 2.500 camion tutti comprati da una sola azienda
C’è chi non è stato a guardare: FCA. In particolare, Iveco, uno dei maggiori produttori di camion al mondo non ha perso l’occasione per non perdere quote di mercato né la corsa alla trasformazione dei combustibili per veicoli. Forte delle sua posizione di leadership nel settore e delle sue vendite, i vertici dell’azienda italiana hanno comprato in totale 25.661.449 azioni di Nikola Motor Company, pari a circa il 7,11% di tutto il capitale azionario dell’azienda. La quale, in questo modo, ha potuto assicurarsi più fondi e più risorse nella produzione di camion (ma non solo).
Infatti, come detto l’azienda non ha ancora venduto un veicolo, ma il crescente interesse generato ha fatto sì che la sua lista di ordini sia diventata piuttosto lunga. In particolare, la società statunitense Republic Services (una società di gestione di rifiuti) ha ordinato da sola 2.500 camion elettrici prodotti da Nikola, che le saranno consegnati entri i prossimi tre anni. L’azienda ha ordinato una variante specifica del semi-truck a idrogeno del Nikola Tre, che sarà prodotto in Germania proprio in collaborazione con Iveco entro la fine del 2020. Ma le unità di Republic Services saranno specificatamente prodotte nello stabilimento proprietario di Nikola a Coolidge (in Arizona), attualmente in costruzione.
Si tratta, in generale, del più grande ordine di camion della spazzatura elettrici degli Stati Uniti, che Republic Services vuole addirittura raddoppiare, portando il valore del contratto tra le due società americane a circa 2 miliardi di dollari. In generale, infatti, questi sono contratti piuttosto costosi, se pensiamo che un camion dei rifiuti tradizionale a diesel o gas naturale costa mezzo milione di dollari. Non sappiamo, però, fornire dettagli specifici sui prezzi dei camion di Nikola, perché Milton non ha dato indicazioni in questo senso.