In Europa le città hanno il problema dei monopattini, mentre New York City non sembra più volere le bici elettriche, o meglio non tutte: la città ha infatti dato vita a una serie di ordinanze restrittive, con la stampa che enfatizza il problema, spesso male, come nel caso del New York Times e dei suoi ultimi articoli.
Il problema che ha fatto preoccupare istituzioni e media è quello degli incendi relativi alle batterie, anche se la soluzione agli incendi forse non è la messa al bando.
Solo bici certificate UL
Il problema degli incendi alle bici elettriche preoccupa le istituzioni newyorkesi già da un po’, tanto da aver portato il Consiglio comunale ad approvare una legge che vieta la vendita di e-bike, scooter elettrici e monopattini privi di certificazione UL per le batterie, fatta appunto per migliorarne la sicurezza.
Questa legge risale al periodo tra marzo e aprile di quest’anno, dopo che una decina di incendi sono scoppiati proprio a partire dalle batterie agli ioni di litio. New York ha visto crescere enormemente il numero di e-bikes utilizzate in città, sia dai privati sia soprattutto da chi lavora con le consegne a domicilio, perché più agili e quindi meno soggette alla congestione del traffico urbano.
Il problema, però, è che spesso i fattorini, con i loro stipendi non certo d’oro, si rivolgono a prodotti a basso prezzo con batterie non di qualità. Infatti, gli accumulatori, se non sono costruiti correttamente, possono provocare incendi anche di forte intensità: un evento raro, ma dato che a New York si parla di oltre 65.000 bici elettriche, è naturale che il numero di questi eventi sia aumentato.
Non solo: gli incendi diventano più comuni se le batterie vengono modificate o riparate da tecnici non qualificati, anch’essa pratica molto comune perché considerata più economica da chi non può permettersi di comprare una batteria nuova. Molto diffusa, inoltre, la tendenza di usare caricabatterie non compatibili che sovraccaricano gli accumulatori.
Per questo, da aprile i veicoli in vendita devono rispettare lo standard UL 2849, che non riguarda solo la batteria, ma anche motore e trasmissione.
Ancora non basta
Essendo una legge recente, ovviamente non può coprire chi ha già provveduto a comprare biciclette elettriche di bassa qualità, modificate o riparate male, in un contesto diverso da quello europeo, dove invece le leggi a riguardo erano già presenti.
In ogni caso, il problema per quanto serio è meno grave di quanto si pensi. In una città con 65.000 e-bike sulle sue strade, le morti per incendi causati dalle bici elettriche sono state 13, e gli incendi qualche centinaio.
Non sono numeri bassissimi, ma va anche detto che nemmeno tra le auto si può parlare di “incidenti” zero, nemmeno per quanto riguarda i malfunzionamenti. La strada intrapresa, insomma, è quella giusta: regolamentare il tipo di biciclette vendute, e creare degli standard che mantengano un livello di sicurezza il più alto possibile.
Del resto, la legge approvata vieta anche la modifica non autorizzata delle batterie, e prevede di investire 25 milioni di dollari per installare stazioni di ricarica sicure per le e-bike, ovviando quindi anche al problema dell’uso di carica batterie non ufficiali.
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