Multa divieto sosta

Gli stranieri non pagano le multe in Italia: ecco perché e cosa dice la normativa

Perché gli automobilisti stranieri non pagano le multe in Italia? Approfondiamo la questione burocratica, che in questi giorni riguarda Germania, Austria e Paesi Bassi, ma anche altre ragioni di carattere culturale e giuridico.

Gli automobilisti stranieri, in particolare tedeschi, olandesi e austriaci, non pagano le multe prese in Italia. Una notizia che sta facendo in questi giorni il giro del web. E non si tratta di multe di poco conto, ma di sanzioni come l’eccesso di velocità, il mancato rispetto del semaforo rosso, l’uso del cellulare al volante e la guida in stato di ebbrezza.

Nonostante queste trasgressioni siano sanzionate in maniera rigida, è comune che turisti e cittadini degli Stati limitrofi al nostro riescano a sfuggire alle conseguenze. Spesso, infatti, una volta rientrati nel proprio Paese, non si sentono obbligati a pagare le multe ricevute sul territorio italiano. Perché accade? Cerchiamo di tracciare un quadro completo della situazione.

La questione burocratica

Le statistiche mostrano che la stragrande maggioranza delle multe non viene pagata a causa delle difficoltà nel recupero dei crediti all’estero. Le autorità italiane, insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, stanno cercando tuttora cercando una soluzione con gli altri Paesi dell’UE.

La questione è che attualmente Austria, Paesi Bassi e Germania hanno bloccato l’accesso alle targhe dei veicoli stranieri multati in Italia, impedendo di fatto alle nostre autorità di notificare le sanzioni. Questo blocco è dovuto a un fatto ben preciso: i tre Paesi accusano un’azienda italiana, al momento non resa nota, di aver utilizzato in modo improprio i dati ottenuti attraverso il sistema Eucaris, la piattaforma europea nata a metà degli anni Novanta che regola lo scambio di informazioni su veicoli e patenti.

Se con la Germania la soluzione sembra essere in dirittura d’arrivo, per gli altri due Paesi ci vorrà più tempo, ma aldilà dell’attuale problematica di carattere burocratico, ci sono altri aspetti da considerare che spingono i turisti stranieri a non pagare le sanzioni.

Le differenze tra i Paesi

Prima di tutto, la scarsa informazione e le barriere linguistiche determinano un dato di fatto: molti turisti non sono a conoscenza del Codice della Strada italiano e delle conseguenze delle infrazioni. Anche perché le differenze culturali e giuridiche attualmente esistenti fanno sì che in alcuni Paesi le sanzioni per aver infranto le regole stradali siano percepite come meno gravi o ignorabili.

Molti visitatori stranieri, inoltre, dopo un soggiorno di qualche giorno o settimana, ritengono che il rischio di conseguenze legali sia limitato al tempo trascorso in Italia, scegliendo così di non pagare. Queste motivazioni unite, come dicavamo, all’assenza di un sistema europeo unificato per la gestione delle multe complica il recupero dei pagamenti delle sanzioni nei Paesi di origine dei trasgressori.

Le infrazioni punibili in tutta Europa?

Quali sono le infrazioni riconosciute come universalmente punibili in tutta Europa? La normativa attualmente vigente ne identifica otto:

  • eccesso di velocità,
  • circolazione su corsia vietata,
  • passaggio con semaforo rosso,
  • mancato uso della cintura di sicurezza,
  • mancato uso del casco,
  • guida in stato di ebbrezza,
  • guida sotto sostanze stupefacenti,
  • uso indebito di telefono cellulare o altri dispositivi.

Si tratta di gravi violazioni, pericolose per l’incolumità fisica del guidatore e degli altri utenti della strada e, senza dubbio, proprio da questo aspetto occorrerebbe partire per trovare un punto di accordo tra Paesi e risolvere la questione.

 

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