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ModenArt: omaggio ai grandi carrozzieri italiani

A Modena si celebra l'arte dei carrozzieri

ModenArt vuole salvaguardare, con una serie di mostre, il glorioso lascito, per trasmettere alle future generazioni la magia dei più grandi capolavori di stile dell’automobile modenese. Le auto storiche più ammirate al mondo, come la Ferrari 250 GTO, sono nate con la sapiente arte dei battilastra, maestri nella lavorazione della lamiera che hanno dato vita a grandi capolavori nell’era più romantica delle quattro ruote. I carrozzieri modenesi sono stati fra i più bravi interpreti di questa disciplina, come conferma l’ammirazione globale per le loro opere e la presenza di cinque di esse nella top five delle vetture più quotate del pianeta.
Pur essendo una delle storie più affascinanti del motorismo italiano, quella dei maestri carrozzieri modenesi è poco nota al grande pubblico. Eppure la loro bravura, il loro talento e la loro passione avrebbero meritato maggiore interesse, per il rilievo culturale e narrativo, ma soprattutto perché dalle mani dei battilastra sono usciti pezzi d’arte entrati nel mito dalla porta principale.
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La silhouette di auto diventate leggendarie sono state modellate completamente a mano da questi geniali creatori di sculture dinamiche, avendo come unica attrezzatura una serie di martelli, delle sagome in legno, un sacco di sabbia, un paio di cesoie e un piano di lavoro in ferro.
La realizzazione di una carrozzeria, in particolare negli anni ’50 e ’60, era un autentico lavoro artistico, un’opera di pura abilità manuale. Oggi quella nobile tradizione rischia di perdersi, sbiadendo anche a livello commemorativo. Basti dire che a Modena, patria dei grandi scultori della lamiera, non esiste alcun luogo dedicato alla memoria di questa pagina eroica dell’automobilismo.
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Ricordare la meravigliosa avventura di chi ha elevato la carrozzeria allo stato dell’arte è un dovere imprescindibile. Se è vero che quel patrimonio resta custodito nelle auto storiche delle più prestigiose collezioni private, è altrettanto vero che nella tela manca qualcosa.
Il progetto ModenArt ha preso forma grazie all’impegno di Giancarlo Guerra, Afro Gibellini e Oriello Leonardi. Pochi li conoscono, ma dalle loro mani sono nate nella Carrozzeria Scaglietti le varie Ferrari 250 GTO, California e Testarossa, giusto per citarne alcune. Da un paio di anni i tre artigiani dedicano la loro esperienza, le loro competenze e la loro passione nella realizzazione di una collezione unica al mondo, per far conoscere alla nuove generazioni un’arte preziosa, che appartiene a un’epoca ormai tramontata del patrimonio italiano.
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La raccolta ModenArt unirà opere originali, identiche a quelle da loro realizzate in passato. Del resto, tutti i modelli di lavoro sono stati elaborati con le stesse attrezzature, le stesse tecniche e soprattutto le stesse mani che li avevano modellati allora. Carrozzerie in alluminio, manichini e “filoni”, termine gergale che si riferisce alle strutture in tondino di ferro sulle quali vengono sagomati e posati i fogli di lamiera, saranno offerti alla visione degli ospiti di una prima mostra, intitolata “ModenArt: gli scultori del movimento”, che verrà inaugurata l’11 ottobre 2019 presso la Chiesa San Carlo di Modena.
Allestita dallo storico dell’arte Philippe Daverio e realizzata con il contributo dell’Automotoclub Storico Italiano, questa trama espositiva offrirà al pubblico la possibilità di scoprire oggetti rappresentativi di otto superstar “made in Modena”, come il prototipo della Ferrari 250 GTO del 1961, le GTO 1962 e 1964, la 500 Mondial, la 250 GT Nembo Spider, la Maserati 151/3 e la Cobra Daytona, per un viaggio meraviglioso alla scoperta del grande talento creativo italiano.

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