Mini ha annunciato un cambiamento importante nella propria strategia globale: i motori a benzina continueranno a far parte della gamma anche oltre il 2030. L’obiettivo di diventare un marchio esclusivamente elettrico non è stato abbandonato, ma posticipato, soprattutto per rispondere alle esigenze del mercato nordamericano.
A confermarlo è stato Michael Peyton, vicepresidente Mini per le Americhe, in un’intervista a Automotive News: “Il motore ICE è ancora molto presente e lo sarà anche per il prossimo futuro. Continueremo a investire in nuovi modelli a combustione”.
Il contesto: tariffe e vincoli logistici

Tra i fattori che hanno portato Mini a rivedere i propri piani, c’è la mancata esportazione negli USA dell’Aceman elettrico, un crossover prodotto in Cina, bloccato dai dazi sulle importazioni. Non verrà nemmeno costruito nello stabilimento Mini di Oxford, nel Regno Unito, e non è previsto nemmeno un avvio di produzione negli impianti BMW negli Stati Uniti per mancanza di fornitori adatti.
Anche la Cooper elettrica a tre porte e la convertibile elettrica non arriveranno sul mercato statunitense, segnale che Mini sta ridefinendo le priorità sulla base della domanda effettiva e dei vincoli di mercato.
Mini punta dunque su una coabitazione tra elettrico e termico, adattando la propria gamma in base ai singoli mercati. In Europa continuerà lo sviluppo dei modelli a batteria, mentre negli Stati Uniti si prevede il lancio di nuovi veicoli a benzina, tra cui un possibile crossover a riempire lo spazio lasciato libero dall’Aceman. In parallelo, resta aperta la possibilità di una nuova “vera Mini” compatta, magari ispirata alla concept Rocketman.
Un equilibrio tra ambizione elettrica e realismo commerciale

Sebbene il gruppo BMW, di cui Mini fa parte, miri a raggiungere entro il 2030 una quota del 50% di veicoli elettrici sulle vendite globali, i numeri attuali sono ancora distanti. Nel 2024, la quota è stata del 17,4%, cresciuta al 18,7% nei primi tre mesi del 2025, pari a 109.516 unità su 586.149 veicoli totali.
Il gruppo ha ribadito che questo obiettivo sarà raggiungibile solo se saranno garantite condizioni infrastrutturali adeguate, come una rete di ricarica capillare. Fino ad allora, il motore a benzina continuerà a essere una componente essenziale dell’offerta Mini.