Per oltre due anni hanno viaggiato indisturbati per le strade di Milano, evitando le multe grazie a un semplice trucco: modificare leggermente la targa dei propri veicoli.
Un “6” trasformato in un “8” e una “L” sostituita con una “E” sono stati sufficienti per ingannare i sistemi di rilevamento automatico di Area C, gli autovelox e le ZTL, facendo risultare targhe inesistenti o appartenenti ad altri veicoli. Ora, i due automobilisti dovranno rispondere di falsità materiale davanti al Tribunale di Milano, con l’udienza fissata per lunedì.
Il Comune di Milano chiede i danni
Il caso è stato scoperto grazie alle indagini della polizia locale di Milano, come racconta Il Giorno. In vista del processo, la Giunta Sala ha deciso di costituirsi parte civile, chiedendo il risarcimento per i danni economici e d’immagine subiti dalla città. L’amministrazione comunale, infatti, ha evidenziato come la falsificazione delle targhe abbia impedito il corretto rilevamento degli ingressi non autorizzati in Area C, oltre a compromettere il funzionamento degli strumenti di controllo automatico delle infrazioni al Codice della Strada.
Uno dei due imputati avrebbe aggirato i controlli per oltre 30 mesi, dal 31 dicembre 2021 al 10 luglio 2023, mentre l’altro è stato individuato il 18 gennaio 2024, sempre all’interno dell’Area C.
Le conseguenze legali: multe e rischio carcere
Dal punto di vista normativo, la targa automobilistica è considerata una certificazione amministrativa, che identifica in modo univoco il veicolo. Per questo motivo, le sanzioni previste per chi la falsifica sono molto severe.
L’articolo 100 del Codice della Strada punisce chi circola con una targa contraffatta con una multa tra 2.046 e 8.186 euro, mentre chi modifica o utilizza consapevolmente una targa falsa rischia una condanna penale. Gli automobilisti sotto processo potrebbero vedersi applicati gli articoli 477 e 482 del Codice Penale, che prevedono pene detentive da quattro mesi a due anni di reclusione.
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