Come ogni anno, novembre è il mese di Milano AutoClassica. In un articolo dedicato abbiamo spiegato come arrivare e fatto una panoramica, ma ci sono alcune chicche che rendono la fiera di nuovo interessante.
Certo troverete diverse Lancia Delta, Citroën DS e via dicendo, ma quest’anno c’è anche un bel focus sulle elaborazioni delle vetture (moderne e non), e un’are ancora più grande del solito dedicata ai ricambi, ai libri e ai modellini. Milano AutoClassica è visitabile a Rho Fiera ai padiglioni 12, 14 e 16.
Una Citroën Ami sotto mentite spoglie
E a proposito di elaborazioni, partiamo da una delle più divertenti e riuscite. Il restyling della Citroen Ami presentato a Parigi è dichiaratamente ispirato alla 2 CV, ma solo nei fari.
Questo tuning, invece, fa di più. L’ispirazione non è solo la 2 CV, ma soprattutto la Type H, uno dei furgoncini più celebri della storia e del marchio francese. L’auto è ripresa in tutto, a partire dal muso squadrato con il grande Double Chevron, fino agli interni, completamente rivisitate.
Una Lotus che gesticola
La Emeya e la Eletra svettano, insieme all’ultima termica Emira, allo stand di Lotus PR Racing di Milano AutoClassica.
Ma la scena la ruba la Louts Elise Cup PB-R, la vettura del campionato monomarca Lotus Cup Italia, in questa livrea piuttosto divertente che riproduce il gesto italiano più famoso nel mondo.
Per quanto simpatica, la Lotus Elise Cup PB-R non è da sottovalutare. Monta un motore Toyota 1.7 4 cilindri a 16 valvole da 270 CV e 280 N/m di coppia, con telaio in alluminio estruso e rollbar onologato, trazione posteriore e un peso di 900 kg. Come tutte le Lotus termiche, è ancora prodotta a Hethel, in Inghilterra.
Alfa Romeo Iguana coi brillantini
L’heritage ufficiale di Alfa Romeo porta la nuova 33 Stradale, ma anche una sua antenata: la 33 Italdesign Iguana, conosciuta solo come Alfa Romeo Iguana.
Dream Car del 1969, fu disegnata da Giorgetto Giugiaro per una Italdesign appena fondata, ed era una delle sei dream car che si basavano sulla 33 Stradale (le altre erano fatte da altri noti carrozzieri).
Il nome Iguana fu scelto per la somiglianza con un’iguana, nonché per la finitura cangiante, o brillantinata, della carrozzeria. Fu lei a gettare le basi per l’estetica delle Maserati Bora e Merak, e soprattutto per la DeLorean DMC-12, l’auto di Ritorno al Futuro.
Ferrari Roma Spider TM
Decisamente più moderna la Ferrari Roma Spider, che con il suo design ha convinto tutti tanto da entrare nella rosa delle Ferrari più belle di sempre, di sicuro degli ultimi anni.
Qui, la creatura manzoniana (di Flavio, ovviamente) è però esposta in una veste esclusiva, con un oro-rosa quasi che unito a elementi in argento o grigio, come ad esempio lo scudetto comprendente il cavallino, stavolta lontano dal classico giallo.
Renault 5 Turbo 2
La sua erede moderna ha marchio Alpine, la A290 che noi abbiamo appena provato. Ma lei rimarrà sempre un’icona.
La Renault 5 Turbo 2, qui in nero, ha cresciuto una generazione ed è una delle auto più iconiche.
La Turbo2, nello specifico, era la seconda versione, prodotta dal 1983 al 1985, che rispetto alla prima versione aveva parti di carrozzeria in acciaio, rinunciando ai materiali leggeri della R5 Turbo prima serie.