Malgrado il giorno lavorativo in più e la riapertura della maggior parte delle attività economiche dopo l’emergenza sanitaria da coronavirus, a Giugno crolla ancora il mercato auto, che fa registrare un -23% rispetto a giugno del 2019.
Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a giugno calano a 132.457 unità le registrazioni di autovetture, rispetto alle 172.312 dello stesso mese dello scorso anno, con una perdita di circa 40.000 unità. Nel primo semestre le immatricolazioni in meno diventano quindi quasi 500.000, da 1.083.184 a 583.960 unità, un tracollo del 46%.
Nonostante la quasi completa riapertura dell’economia continua a giugno l’emorragia di immatricolazioni per la crisi senza precedenti innescata dal COVID-19, con una perdita che, senza il giorno lavorativo in più, sarebbe stata di quasi il 30%.
Proiettando il dato di giugno sul secondo semestre, il mercato perderebbe altre 200.000 immatricolazioni, che, insieme al mezzo milione perso nei primi sei mesi, si tradurrebbero in un crollo della domanda di autovetture nel 2020 a 1.200.000 unità. Il sistema della distribuzione auto è in grandissima sofferenza, stretto tra la debolezza della domanda e la grave crisi di liquidità che l’attanaglia, appesantito da centinaia di migliaia di veicoli in stock e con le risorse messe a disposizione dal
Decreto Liquidità che faticano a essere erogate.
Mentre negli altri paesi europei come Germania, Francia e Spagna, il cui piano da 3,75 miliardi di Euro è da notare sia per l’ambizione degli obiettivi sia per il principio di neutralità tecnologica che afferma, i rispettivi Governi hanno già dato risposte chiare e forti, prosegue l’assordante silenzio del Governo italiano. A conferma dell’efficacia di specifici piani
di sostegno al settore auto, già a giugno il mercato francese è tornato in positivo.
In tale contesto, è sempre più urgente l’adozione di interventi a sostegno del settore auto, per il rischio concreto di chiusura nei prossimi mesi di centinaia di imprese della filiera della distribuzione e della conseguente scomparsa di migliaia di posti di lavoro. Un serio, concreto e immediato piano di sostegno, adeguato nella misura alla estrema gravità della crisi, eviterebbe ulteriori perdite e potrebbe cercare di recuperare parte della domanda svanita, con un impatto positivo anche sull’Erario, che in assenza di tale intervento, perderebbe entrate da IVA per circa 3 miliardi di Euro.
Sul fronte alimentazioni, in crescita le elettrificate mentre le elettriche segnano il solito dato positivo in percentuale, che però corrisponde ad uno striminzito risultato di 2.228 veicoli immatricolati. Per dare l’idea del fiasco, il bistrattato metano con pochissimi modelli in commercio e zero supporto pubblicitario, ha registrato 3.152 immatricolazioni.
Per quanto riguarda i modelli, in testa c’è sempre Fiat Panda, ma al secondo posto Renault Clio scalza Lancia Ypsilon. Vedremo nei prossimi mesi se riuscirà a tenere la posizione.
Qui sotto, tutti i dati aggiornati: