mercato auto

Mercato Auto Europa Maggio 2020: -57%

Il mercato auto crolla in tutta Europa

Se in Italia le cose vanno male, il Mercato Auto Europa a Maggio segna un preoccupante -57%. Approvati nelle ultime settimane massicci piani di sostegno al settore automotive in Francia (€ 8 miliardi) e Germania (€ 4,5 miliardi). In Spagna il Governo ha appena presentato un piano da € 3,75 miliardi, mentre in UK si discutono i dettagli del programma governativo. Tutti i mercati mostrano un segno negativo, dal -29% di Cipro al -89% del Regno Unito. Resta assordante il silenzio delle istituzioni italiane.

Secondo i dati diffusi dall’ACEA, l’Associazione dei Costruttori Europei, il Mercato Auto Europa a Maggio ha portato a 623.812 immatricolazioni di vetture nuove, contro le 1.444.173 di Maggio 2019, con una perdita di oltre 820.000 unità. I primi 5 mesi chiudono quindi con una diminuzione del 43%, a 3.969.714 unità vendute contro le 6.936.184 dello stesso periodo dell’anno scorso.

Tra i 5 Major Markets, dopo la maglia nera del Regno Unito, seguono Spagna (-73%) e, quasi allineate, Italia (-50%), Francia (-50%) e Germania (-49%). In tutti i Major Markets cresce la quota di mercato delle autovetture ricaricabili, ma resta enorme la distanza fra il 3,0-3,3% di Italia e Spagna e il 16,1% del Regno Unito, con Germania e Francia attestate su valori intermedi a 7,3- 7,5%.

I dati di ACEA certificano il proseguimento della caduta del Mercato Auto Europa di Maggio per il coronavirus, nonostante la ripartenza delle attività economiche in tutti i paesi. La riapertura delle concessionarie non basta a far ripartire la domanda: il potere di acquisto dei consumatori, già falcidiato dal lockdown per i lavoratori non garantiti, rimane depresso per tutti a causa dell’incertezza sul futuro e del regime ridotto (quasi nullo, in alcuni ambiti) al quale viaggiano ancora interi settori dell’economia. E la propensione delle aziende agli investimenti, in questa situazione, è quasi azzerata.

L’Italia si distingue dagli altri principali mercati per l’assenza di misure statali di sostegno alla domanda, nonostante l’insostituibile contributo della filiera automotive in termini di PIL, di occupazione e di gettito fiscale. Nelle ultime settimane come denuncia UNRAE, massicci piani di aiuto alla filiera automotive sono stati approvati in Francia (per € 8 miliardi) e Germania (per € 4,5 miliardi). L’altro ieri il Governo spagnolo ha presentato un ambizioso piano da € 3,75 miliardi. Nel frattempo anche il Governo britannico discute i dettagli di un proprio programma.

Servirebbero incentivi di natura transitoria per una gamma di prodotti molto più ampia rispetto agli attuali, e un allineamento di carattere strutturale del regime fiscale sull’auto a quello degli altri paesi europei, a partire dalla detrazione dell’IVA sulle auto aziendali al 100%: un gap, quest’ultimo, che penalizza le aziende di tutti i settori merceologici nella competizione internazionale.

Pensare di limitarsi ancora a sostenere la sola domanda di vetture elettriche pure e plug-in, che dopo un anno di incentivi rappresenta ancora una quota irrisoria del totale vuol dire ignorare i meccanismi del mercato ma anche la situazione drammatica in cui versa il nostro vetusto parco circolante, nocivo per l’ambiente e pericoloso per la sicurezza dei cittadini. Un parco che non può oggi essere svecchiato senza ricorrere alle virtuose motorizzazioni Euro 6 di ultima generazione.

Vediamo come sono andate le cose in Europa

Mercato Auto Europa Maggio Germania -49,5%. 

Anche la Germania accusa gli effetti del Covid-19 e il mercato auto a maggio resta ancora debole nonostante la riapertura a fine aprile dei concessionari, segnando un -49,5% delle vendite rispetto a maggio 2019: 168.148 contro 332.962, il secondo peggior risultato dal 1991. Nei primi 5 mesi 2020 le immatricolazioni sono state 990.300, che significano una diminuzione del 35% e volumi più bassi dalla riunificazione della Germania. Calano anche gli ordini, che perdono il 46% a maggio e il 34% nel cumulato gennaio-maggio. Ritenuti indispensabili, gli impulsi al mercato potrebbero arrivare con le misure annunciate nel pacchetto di stimolo economico che promuove innovazione e ripresa economica, conducendo a un miglioramento della situazione nella seconda metà dell’anno. Gli acquisti dei privati a maggio sono stati 64.000 (-48%), registrati in calo anche nel cumulato (-36%). A maggio si sono registrate 5.578 immatricolazioni di auto elettriche (al 3,3% di quota grazie al +20,5%) e 22.844 di veicoli ibridi, al 13,6% di quota visto l’incremento del 18,3% delle vendite Nei primi 5 mesi, le vendite di autovetture diesel sono state il 32% del mercato, i benzina il 51%, le ibride il 13% e le elettriche il 3,7%.

Mercato Auto Europa Maggio Francia -50,3%

La Francia conta la metà delle autovetture immatricolate rispetto a maggio dello scorso: nel mese delle prime riaperture, il mercato auto archivia 96.310 immatricolazioni di auto nuove, il 50,3% in meno rispetto allo scorso anno, quando se ne immatricolarono 193.948. Nei primi 5 mesi del 2020, quindi le vendite sono 481.986 contro le 935.478 dello stesso periodo dello scorso anno (-48,5%). Da segnalare nei 5 mesi il recupero delle ibride che raddoppiano la propria quota di mercato, passando dal 5,0% al 10,9%, così come le elettriche che guadagnano quasi 4 punti percentuali passando dall’1,8% al 6,5%. Perdono, invece, rappresentatività il benzina, che ora conta la metà delle immatricolazioni, e il diesel, che archivia quasi un terzo delle vendite complessive. Metà delle vendite totali dei 5 mesi 2020 è rappresentato dalle immatricolazioni di berline, il 39% dai SUV. Il Presidente Macron, infine, ha annunciato un piano da 8 miliardi di Euro per la ripresa del settore e per accelerare la transizione a veicoli elettriche e a guida autonoma.

Mercato Auto Europa Maggio Spagna -73%

La progressiva riapertura dei concessionari dall’11 maggio non ha impedito che nel mese la Spagna registrasse un nuovo importante calo, benché meno pesante dei mesi precedenti: -72,7% con 34.337 vetture immatricolate. Per ritrovare tali volumi bisogna tornare a settembre 2012 quando le immatricolazioni furono 35.2148. Il canale che ha subito le peggiori conseguenze è quello del noleggio che ha registrato appena 2.332 unità (-93,2%) a causa delle limitazioni di movimento che hanno impedito alla Spagna di ricevere turisti. Leggermente migliori i risultati dei privati (-66%) e delle società (-63,7%). Nei 5 mesi, le immatricolazioni complessive sono state 257.202, il 54% in meno delle 561.930 dello stesso periodo dello scorso anno. Le associazioni di categoria accolgono positivamente il piano da 3,75 miliardi di Euro a sostegno del settore auto recentemente presentato dal Governo, auspicando che serva da stimolo al mercato alleviando al contempo la sofferenza dei concessionari, messi a dura prova dalla chiusura forzata.

Mercato Auto Europa Maggio Regno Unito -89%

Con la prosecuzione del lockdown, continua nel Regno Unito la caduta del mercato, con le immatricolazioni che cedono pesantemente anche a maggio, ad appena 20.247 unità, contro le 183.724 di maggio 2019 (-89%). Di queste, i privati, con 12.900 veicoli, conquistano il 63,7%, 20 p.p. in più dello scorso anno. Le flotte registrano 6.638 unità contro le oltre 100.000 dello scorso anno (-93,4%) mentre le 709 delle società fanno perdere al canale l’81,1% dei volumi, riportando una quota del 3,5%. Naturalmente i cali sono generalizzati in tutti i segmenti e le motorizzazioni, ma fanno eccezione i veicoli elettrici, che aumentano di 429 unità rispetto allo scorso anno (+21,5%) grazie alla consegna di alcuni modelli premium e una quota che passa dall’1,1% al 12,0%. Grande recupero anche per le Plug-in (PHEV) che, seppur in calo del 65,1%, passano da una quota dell’1,3% al 4,1% con 825 unità. Crollano le quote di diesel (dal 26,7% al 17,0%) e benzina (dal 63,7 al 55,1%). Nei primi 5 mesi 2020 le vendite totali sono state 508.125, il 51,4% in meno del 1.045.824 di gennaio-maggio 2020. La recente riapertura dei concessionari segna un momento cruciale per l’intera filiera e per i lavoratori in essa impiegati ma secondo gli analisti è ancora troppo presto per prevedere l’andamento della domanda nel prossimo futuro.

 

Qui sotto tutti i dati puntuali in formato PDF:

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