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Il mercato auto continua a calare: non sarà anche colpa dei modelli troppo grandi?

La prima Golf degli anni Settanta misurava 3,7 metri, 30 cm in meno rispetto alla Polo attuale: le vetture più grandi, che costano di più, possono essere una causa del calo del mercato auto? Approfondiamo questo aspetto.

Il mercato auto è in crisi: i numeri dell’Unrae, riferiti a ottobre, parlano di un calo del 9,1% rispetto a ottobre 2023, con poco più di 126.000 auto immatricolate. Rispetto al pre-Covid gli italiani comprano meno auto e, di conseguenza, il parco circolante è sempre più vecchio.

Le ragioni sono molteplici, ma quella che viene più spesso chiamata in causa è l’inflazione. Le auto, indubbiamente, costano tanto. Troppo. Viene però spontaneo chiedersi: cosa c’è dietro l’inflazione? Sicuramente i costi delle componenti e della tecnologia, ma anche un dato di fatto: le auto di oggi sono decisamente più grandi rispetto a quelle di 20 o 30 anni fa. Se negli anni Ottanta e Novanta la maggior parte delle vetture misurava meno di 4 metri di lunghezza, oggi la categoria più gettonata sono i Suv, che si attestano tra i 4 e i 5 metri di lunghezza.

Auto più grandi: una scelta dell’offerta e della domanda

Volkswagen Edition Plus 2024
Image: Volkswagen

Le auto sono sempre più big-size: ce ne accorgiamo ogni volta che percorriamo una strada di collina o di montagna, percorsi nella stragrande maggioranza dei casi concepiti per le auto piccole di diversi anni fa. Carreggiate dove due vetture lunghe e larghe, passando una accanto all’altra, si sfiorano e gli specchietti sono sempre a rischio. Guardando le misure gli esempi sono innumerevoli: basti pensare che una Volkswagen Golf I misurava 3,70 metri, mentre una Volkswagen Polo attuale, che sulla carta appartiene al segmento inferiore, supera i 4 metri di lunghezza.

Volkswagen Golf 1
Image: Wheelsage

Certamente, è una questione di offerta: alle Case auto fa comodo vendere auto grosse, per una questione di marginalità. Ma anche la domanda, per certi versi, non è da meno: gli almanacchi regalano l’immagine delle famiglie degli anni Sessanta, che partivano con 2 o 3 figli per le vacanze a bordo di una piccola Fiat 500, con i bagagli sul portapacchi del tetto, mentre oggi, ancor prima della nascita del primo figlio, molti pensano “Serve assolutamente il Suv”.

Fiat 500 anni Sessanta
Image: Wheelsage

Figurarsi poi quando arriva anche il secondo! Fatto sta che le auto grandi costano di più e, nella maggior parte dei casi, consumano e inquinano di più. Un paradosso rispetto alle direttive dell’Unione Europea. E, come detto, il costo spinge molti automobilisti a rinviare la scelta dell’acquisto o, addirittura, a rinunciare.

Il caso delle auto elettriche

Il discorso vale ancora di più per le auto elettriche: le batterie sono sempre più capienti, per regalare una maggiore autonomia, e, quindi, se inizialmente le vetture elettriche erano citycar, oggi sono Suv o grandi berline come le Tesla.

Tesla Cybertruck
Image: ya78756632 @ Twitter

Peccato che, visti i prezzi di listino elevati della tecnologia a zero emissioni, il costo di un’auto elettrica grande rischi di diventare un ostacolo molto importante, se non il più importante, all’acquisto. Forse, per far decollare il mercato delle Bev, più che gli incentivi invocati dalle Case ci vorrebbero vetture elettriche piccole e, quindi, a maggiore portata di tasche.

Le auto più vendute sono piccole

Esterni nuova Toyota Yaris Hybrid 2024
Image: Toyota

Diamo un’occhiata alle 10 auto più vendute a ottobre:

Fiat Panda
Dacia Sandero
Jeep Avenger
Toyota Yaris Cross
• Peugeot 208
• Renault Clio
• Toyota Yaris
Opel Corsa
• Volkswagen T-Cross
• Ford Puma

Diversi brand, ma una caratteristica comune: tutte queste auto hanno lunghezza compresa tra 3,6 metri e 4,2 metri, quindi sono compatte, sono maneggevoli e, soprattutto, riescono ad avere un prezzo competitivo, specie se accompagnato dai bonus. Il portafoglio vuole la sua parte e, forse, un ritorno al downsizing da parte dei Costruttori potrebbe ricreare una fetta di acquirenti, che oggi risulta essere affogata dall’incertezza e dalla congiuntura economica.

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