L’intuizione di un giornalista statunitense divenuta realtà grazie alla dedizione al lavoro tipiche dei giapponesi: nasce così la Mazda MX-5 NA Youngtimer. Siamo nel 1980, Robert “Bob” Hall allora era un giornalista che divideva la sua passione tra le auto giapponesi e le spider britanniche. Venne spedito, per conto della rivista per cui lavorava, ad un incontro con i vertici di Mazda North America.
L’allora Presidente Kenichi Yamamoto, evidentemente ben impressionato, al termine dell’incontro chiese ad Hall:
Secondo te, che tipo auto vorresti vedere prodotta da Mazda?
La risposta fu piuttosto precisa:
Una spider, leggera, non eccessivamente potente e poco costosa
Fu la genesi della Mazda MX-5, per tutti gli altri semplicemente Miata, che debuttò al Salone di Chicago del 1989. Oggi la Mazda MX-5 NA Youngtimer è la spider più venduta al mondo, ancora protagonista con la quarta generazione che rappresenta con orgoglio una categoria divenuta nicchia per appassionati di auto classiche, quelle che offrono la massima connessione tra cavallo e cavaliere. La filosofia Jinba Ittai per cui Mazda è famosa.
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Mazda MX-5 NA Youngtimer: le origini
La Miata piacque subito per la capacità di saper essere anticonvenzionale in un mondo sempre più convenzionale. Perché era, e rimane, una roadster dall’impostazione tradizionale ma all’avanguardia in fatto di design e tecnologia. Fine Anni ’80, capelli lunghi, irrequietezza e voglia di libertà. Poco dopo cadde il muro di Berlino ed il riscaldamento globale divenne lo spauracchio che indirizzò anche il mondo dell’auto, visto che sempre più acquirenti cominciarono a cercare praticità ed efficienza a scapito dello stile.
Questo spiega lo scetticismo sul successo commerciale di una leggera due posti a trazione posteriore, oltretutto diversa dalle concorrenti dell’epoca, come la Toyota MR-2, Lotus Elan o Fiat 124 Spider. Ma bastava guardare dal vivo i suoi angoli arrotondati, i fari a scomparsa, la capote in tela, il muso espressivo per capire che si trattava di un’auto destinata a lasciare il segno. Anche grazie alla sua accessibilità, visto che il prezzo di lancio negli Stati Uniti era fissato a 14.000 dollari. La previsione iniziale da parte di Mazda di 40.000 unità vendute in un anno era decisamente insufficiente.
In Giappone, la previsione di alcune centinaia di esemplari venduti al mese diventò presto di migliaia. Molti importatori europei acquistarono delle Miata in Nord America per rivenderle immediatamente con un drastico ricarico. In Germania, con il prezzo fissato a 35.000 Marchi, il lotto annuo di 2.000 esemplari venne esaurito in pochi giorni.
Mazda MX-5 NA Youngtimer: design e motore
Per scelta di progetto non era certamente spaziosa, vista la lunghezza inferiore ai 4 metri. Il design minimalista della MX-5 NA, abbinato ad un peso limitato a 955 kg che giocava a favore dell’agilità e dell’efficienza erano le chiavi del successo. Sotto il cofano in alluminio pulsava il vivace 4 cilindri 1,6 litri da 115 Cv e 135 Nm di coppia, un piccolo gioiello di tecnologia. Dotato di sistema ad iniezione elettronica (poco dopo reso obbligatorio) il 1.6 era dotato di uno speciale albero motore alleggerito e di coppa dell’olio con sistema di raffreddamento.
Una testata speciale ed il doppio albero a camme in testa garantivano potenza in un range ampio di regimi del motore, che arrivava velocemente al limite dei 7.000 giri al minuto. La MX-5 NA archiviava lo sprint da 0 a 100 Km/h in 8,8 secondi, ma era merito del perfetto equilibrio tra prestazioni e maneggevolezza, data dal baricentro basso e dalla perfetta distribuzione dei pesi, a renderla una delle auto più piacevoli da guidare. Nel 1994 arrivò il primo aggiornamento, che implementò il modello originale: fu introdotto il più potente 1.8 da 131 Cv, il differenziale autobloccante e venne fatto un lavoro per aumentare la rigidità. Per alcuni mercati furono anche introdotti Airbag e ABS.
Mazda MX-5 NA Youngtimer: acquistarla oggi
La larghissima diffusione negli anni ’90 permette di trovare abbastanza facilmente una MX-5 NA, in discrete condizioni, ad un prezzo accessibile. Per un esemplare in cattivo stato di manutenzione la cifra di partenza orbita intorno ai 3.000 euro. Gli esemplari ben conservati superano invece i 10.000 euro. Molto ampia la disponibilità di ricambi, anche su internet.
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