Mazda Miafa

Mazda Miafa: una MX-5 con stile Alfa Romeo

Opinioni?

Alcuni anni fa, poco tempo dopo il lancio della nuova generazione della MX-5, la casa nipponica aveva presentato al SEMA la Mazda MX-5 Spyder, la versione completamente priva di tetto della celebre piccola convertibile giapponese. I dirigenti Mazda avevano fatto intendere, vista la collaborazione già in atto con FCA che aveva portato a creare insieme alla MX-5 anche la Fiat 124-Spider, che dovesse essere Alfa Romeo a collaborare allo stile della nuova Mazda. Marchio italiano sotto il quale, per chi non lo sapesse, sarebbe dovuto uscire il modello poi divenuto la 124. Con la Mazda Miafa, qualcuno ha provato ad immaginare come sarebbe dovuta essere la “Alfa Romeo MX-5”!

Mazda Miafa: dal frontale si capisce tutto

È Andras Veres, artista attivo su Instagram, che ha pubblicato durante l’estate un rendering raffigurante il frontale della MX-5 in versione Alfa Romeo. Il frontale è l’unica cosa che ha pubblicato, ed è quindi solo su questo che possiamo basarci per descrivere il design. Comunque, è sufficiente per notare tutto il DNA Alfa Romeo.

Mazda Miafa

I fari, piccoli e di forma irregolare, sono posti alle estremità laterali del lungo cofano, che per il resto è liscio e presenta appena due bombature che diventano i passaruota anteriori. La calandra è piccola e tutta concentrata all’anteriore, dove trova spazio naturalmente lo scudetto iconico di Alfa Romeo, accompagnato dalle luci diurne a LED circolari. È evidente il richiamo all’Alfa Romeo 4C, la cui forma dei fari è molto simile e di cui questa Mazda Miafa poteva rappresentare la sorellina minore e meno cattiva. Veres, comunque, ha presentato altre due varianti del frontale: una con i fari che ricordano quelli della Giulia, e uno con invece dei fari più moderni e sottili, molto simili a quelli della splendida Tonale.

Mazda Miafa

Gli interni sono presuribilmente simili a quelli della MX-5. Dico presumibilmente perché, alla fine, è quanto accaduto con la Fiat 124-Spider, poco rimaneggiata nello stile interno se non nella scelta dei colori e nel cambio di logo del volante. Ma gli interni Mazda, comunque, sono molto validi, quindi anche se un po’ potrebbe spiacere e dare l’idea di trascuratezza, non è così male. Al posteriore, i fari sarebbero sicuramente tondeggianti e completamente a LED, e ovviamente ci sarebbe uno (o addirittura due) scarichi piuttosto grandi a sottolineare la provenienza Alfa Romeo. Andras Veres ha proposto un modello girigio con contrasti neri (come notiamo sugli specchietti). Ma anche rossa o gialla non sarebbe male, e ricorderebbe le Alfa Romeo Spider del 1995 e del 2006.

Mazda Miafa

Mazda Miafa: derivazione 4C

D’altro canto, al di là dei rendering, c’è molto che Mazda potrebbe prendere dalla 4C per la realizzazione della MX-5 Spyder. Certo, ormai con l’accordo finito tra FCA e Mazda in seguito alla fine della produzione della Fiat 124-Spider, è molto dubbio che Mazda possa arrivare a produrre davvero la MX-5 Spyder e a farlo con componenti Alfa, ma mai dire mai. La 4C Spider fa, del resto, scuola al piccolo produttore giapponese.

Mazda Miafa

L’Alfa Romeo 4C fu presentata come Tipo 960 al Salone di Ginevra del 2011, mentre il modello di serie con il nome 4C è stato lanciato due anni dopo, nel 2013 anche in quel caso a Ginevra. Nel 2014 è arrivata la versione spider, migliorata rispetto alla variante coupé, mentre le prestazioni sono sostanzialmente le stesse. I miglioramenti, infatti, si devono tutti alla rimozione della capote, che ha richiesto di rinforzare la carrozzeria aumentando il peso dell’auto di circa 45kg. Poco male: se la 4C coupé arriva a una velocità massima di 258 km/h, la spider rimane indietro di un solo km/h, arrivando a 257. Invariata l’accelerazione: entrambe raggiungono i 100 km/h da ferme in 4 secondi e mezzo.

Mazda Miafa

La MX-5 Spyder probabilmente non raggiungerebbe questi risultati, essendo un tipo di auto votata ad altro. Ma sarebbe sicuramente interessante vedere una Mazda Miafa in circolazione. Per ora dobbiamo rinunciarci: sarà per la prossima volta.

Lascia un commento