Una delle case automobilistiche italiane premium più famose del mondo, Maserati nella storia, e da più di cento anni, si è fatta notare per la linea sinuosa ed elegante delle sue auto sportive. Fondata dai quattro fratelli Maserati, Alfieri, Bindo, Ettore ed Ernesto, dopo essere stata proprietà di Ferrari, la casa automobilistica di Modena è ora parte del gruppo FCA e farà parte del colosso nascente italo-francese Stellantis.
La Maserati MC20, che ha stupito per il suo design pulito ed elegante, e per la sua potenza (oltre 320 km/h), è la conferma della vitalità di questo glorioso marchio italiano. Per celebrarne i successi, ripercorriamo insieme la sua storia rievocando cinque splendidi e iconici modelli.
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Maserati nella storia: la ACGCS/53 (1953-1955)
Il nome confusionario e poco appetibile di questa vettura non rende giustizia al duo design impeccabile, con forme morbide e tondeggianti espressione tipica degli anni Cinquanta italiani. La Maserati ACGCS/53 era la versione stradale, biposto, del prototipo Formula 2 Maserati A6GCM. Il motore era un quattro cilindri da 2 litri in grado di erogare 170 CV (erano davvero tanti per l’epoca), che le hanno permesso di avere una grande storia nei campionati sportivi sia europei che statunitensi.
Questa vettura, naturalmente dotata dell’immancabile griglia con un grande tridente posto sopra, fu descritta come “straordinariamente potente ed estremamente rumorosa” e apprezzata per la corsa “ruvida ma esilarante” che garantiva. Furono realizzati 56 esemplari di questa vettura, di cui gran parte roadster.
Maserati 300S e 450S
Altra espressione stilistica degli anni Cinquanta, come possiamo notare dal suo cofano estremamente allungati, di contro a un posteriore molto risicato. La Maserati 300S ha gareggiato nel campionato mondiale FIA, e ne sono stati prodotti 26 esemplati, tutti con motore 6 cilindri da 3,0 litri e 260 CV di potenza.
Nel 1956 arrivò la 450 S, con la stessa linea ma motore V8 che spingeva addirittura a 400 CV. L’estetica, come detto, era la stessa, ma aveva un passo più lungo e un telaio rinforzato per sostenere la potenza decisamente più grande: era infatti l’auto da corsa più veloce di quel periodo, difficile da domare al punto che pochi piloti riuscirono a controllarla. La sua difficoltà di controllo, nonché la scarsa resistenza nelle gare più lunghe, fecero sì che vinse solamente alla 12 Ore di Sebring del 1957.
Maserati Tipo 60/61 “Birdcage”
Difficile trovare qualcuno che non conosca la Birdcage, probabilmente la sportiva più celebre di tutte quelle prodotte da Maserati. Il nome Birdcage non è ufficiale: il modello, infatti, si chiamava Tipo 60/61 ma si guadagnò questo appellativo per il telaio spaziale scoperto, unico nel suo genere, e composto da oltre 200 tubi d’acciaio al cromo-molibdeno saldati per conferire alla vettura una struttura che fosse al contempo rigida leggera.
Obiettivo riuscito, si può dire, visto che la Birdcage pesava appena 600kg. Era spinta da un motore 4 cilindri da 2,9 litri in grado di erogare 250 CV e arrivare a 280 km/h nei rettilinei. Anche questa è un’auto molto elitaria: furono prodotti solamente 16 esemplari.
La prima Ghibli (1967)
La Birdcage fu una delle ultime auto da corsa prodotte da Maserati, perché a metà degli anni Sessanta l’azienda emiliana smise completamente di correre e puntà alla costruzione di vetture stradali e GranTurismo che fossero al contempo eleganti e veloci. In questo contesto, nacque la prima Ghibli, design firmato Giugiaro e, a differenza dell’attuale Ghibli (una berlinona di lusso), una sportiva GT a due posti o 2+2.
Si faceva notare per il suo cofano esageratamente lungo, la coda spiovente e sinuosa, il muso da squalo. La Ghibli era quindi lunga, bassa e larga (era alta meno di un metro e venti): insomma, prima veniva lo sitle poi la comodità. Il motore era un V8 da 4,7 litri e 306 CV, con cambio manuale a cinque marce o automatico a tre rapporti. Ne furono prodotte circa 1.300, di cui 125 cabrio.
Maserati MC12
Facciamo un grande balzo in avanti, arrivando all’antenata della MC20, la MC12. Un ritorno alle corse dopo 40 anni di stop, visto che è stata progettata per partecipare al campionato FIA GT (ma nasce come auto stradale), e visto che il pianale è lo stesso della Ferrari Enzo in quanto il marchio emiliano era già in crisi finanziaria e non aveva i fondi per costriuire una nuova auto, soprattutto così potente, da zero.
La MC12 quindi prese tutto il meglio della Enzo, incluso il V12 da 6,0 litri e 621 CV, Ne furono costruite solo 50, tutte tra il 2004 e 2005, mentre 12 furono i modelli da competizione.
Sapevate che esiste una Ferrari Testarossa che si guida senza patente?
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