Lynk & Co 03

Lynk&Co 03: com’è la cinese con il cuore svedese

Mica male questa Lynk & Co 03

Lynk & Co 03: il nome non dice molto in Italia, ma sappiate che si tratta di un modello dell’azienda cinese, Lynk & Co che fa parte della galassia Geely, che a sua volta possiede anche Volvo.

Non ha un gran passato nel mondo delle automobili cinesi, eppure Lynk & Co 03 è il terzo modello della gamma della nuova casa automobilistica, che segue due crossover di medie e piccole dimensioni, rispettivamente Lynk & Co 01 e Lynk & Co 02.

lync & co 03

La berlina Lynk & Co 03 si basa sulla stessa piattaforma della Volvo XC40 che sarà usata anche sulle S40 e V40. Per i motori si parla dell’ibrido plug-in a tre cilindri di 1,5 litri di Volvo e di una variante del quattro cilindri da 2,0 litri utilizzato nella XC60 T8. Secondo Lynk & Co, l’ibrido plug-in ha una autonomia massima in solo elettrico di 65 km.

La vettura sarà inizialmente commercializzata sul mercato cinese, dove verrà testato il gusto del pubblico. Al momento il piano di espansione in Europa e negli Stati Uniti, è pensato esclusivamente tramite vendite online, poche possibilità di personalizzazione e proprietà condivisa: staremo a vedere se verrà davvero attuato in questi termini. Al momento solo Tesla non ha una rete di vendita tramite concessionari, limitando il contatto con il pubblico attraverso show room in località completamente diverse rispetto alla concorrenza.

Non sono state pubblicate immagini degli interni, dei quali si sa solo che ci sarà un display digitale, un design moderno ma soprattutto connettività dati gratuita.

All’esterno il design è audace e squadrato, con particolari interessanti come le luci posteriori trapezoidali con elementi verticali e la linea orizzontale dell’anteriore a LED. Il livello raggiunto è tale da far pensare che non sia una delle auto per cui scatta il colpo di fulmine, ma non è neanche male.

E se state pensando alla qualità costruttiva delle automobili cinesi, in Lynk & Co non si tirano indietro: pare infatti stia per partire una garanzia “a vita” per i propri modelli. Se fosse confermato, sarebbe uno sconquasso per il mondo dell’automobile.

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