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L’Italia guida le immatricolazioni di veicoli a metano in EU, ed è un bene

In testa c'è Italia in una classifica che premia i più "green".

Mentre la foga con la quale l’auto elettrica viene propagandata con un bombardamento costante di notizie e di improbabili “boom”, gli italiani dimostrano di badare al “green” in maniera più pragmatica ed attuale. Analizzando i dati del mercato auto in Europa, si scopre infatti che l’Italia guida la classifica dei Paesi nei quali il metano è più diffuso.

Secondo i dati di ACEA, ,el 2020 i principali mercati del metano sono (in % rispetto al totale metano Europa):

  1. Italia (56,8%)
  2. Germania (12,9%)
  3. Svezia (6,3%)
  4. Spagna (5,8%)
  5. Belgio (5,2%)
  6. Finlandia (3,3%)
  7. Grecia (2,4%)

Tutti i primi 6 Paesi registrano un numero di immatricolazioni in flessione (tranne alcuni piccoli numeri, tipo Francia), rispetto al 2019, a causa della pandemia Covid-19 che ha colpito tutti i settori. Complessivamente in Europa le immatricolazioni 2020 di auto a metano sono state in calo (-19,8%) rispetto al 2019.

Se si confrontano le immatricolazioni totali di autoveicoli dei singoli paesi europei nel 2020 con la penetrazione del metano, la classifica risulta così composta:

  1. Italia (NGV 2,3%)
  2. Svezia (NGV 1,3%)
  3. Grecia (NGV 0,7%)
  4. Belgio (NGV 0,7%)
  5. Slovacchia (NGV 0,5%)
  6. Spagna (NGV 0,4%)
  7. Germania (NGV 0,3%)
  8. Svizzera (NGV 0,3%)
  9. Finlandia (NGV 0,3%)
  10. Estonia (NGV 0,3%)
  11. Francia (NGV 0,02%)
  12. Polonia (NGV 0,01%)
  13. Paesi Bassi (NGV 0,01%)
  14. Regno Unito (NGV 0,0%)

Qui sotto invece, l’infografica realizzata da Federmetato che può essere visualizzata anche a tutto schermo.

Un bel risultato, vista la scarsa penetrazione del metano nei media, e soprattutto per l’esigua scelta all’interno della gamma proposta dalle case automobilistiche. C’è da aggiungere che ovviamente i dati delle immatricolazioni sul nuovo, che non raccontano il mercato aftermarket. Sicuramente tra chi sceglie altre alimentazioni c’è chi converte la propria vettura in bifuel. Ovviamente è sempre necessario verificare se il metano è conveniente o meno, soprattutto in base alla diffusione degli impianti di distribuzione.

Perché l’Italia in testa è una buona notizia? Secondo una opinione diffusa sono sempre i Paesi del nord Europa a doverci dare lezione su come gestire l’ecologia e l’ambiente. Tralasciando la patetica situazione della Norvegia, che finanzia l’elettrico tramite la vendita di petrolio greggio, ma viene comunque sempre utilizzata come esempio, è vero che spesso l’elettrico funziona dove ci sono impianti nucleari.

Ecco allora che, come già scritto, gli italiani sfruttano una risorsa che genera valori di CO2 negativi, senza però il clamore che una notizia del genere dovrebbe suscitare. E se non è una buona notizia questa…

 

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