Ci siamo accapigliati sul limite di velocità a 30 km/h, tra favorevoli e contrari, statistiche alla mano di incidenti, velocità medie e inquinamento. La questione che riguarda l’efficacia dei limiti di velocità e delle altre misure per ridurre gli incidenti stradali diventa allora terreno di scontro.
È vero che spesso i legislatori optano per la riduzione dei limiti di velocità come misura immediata e facilmente implementabile per cercare di migliorare la sicurezza stradale. Questo perché la velocità eccessiva è un fattore ben noto nella genesi degli incidenti stradali. Tuttavia, ci sono molteplici altri fattori che contribuiscono agli incidenti, come l’uso dei cellulari alla guida o problemi nella segnaletica stradale.
Dagospia ha ospitato la lettera di un lettore, che riprendiamo in alcuni punti perchè pensiamo possa essere interessante come punto di vista, quando meno diverso dal solito.
Ma è possibile che Fleximan, Dossoman, i 30 all’ora… non portino i legislatori a una riflessione sui sistemi di controllo per prevenire e ridurre gli incidenti stradali? I dati li conosciamo tutti, al netto dei parametri che si usano a piacimento, ed è ormai chiaro che si interviene sui limiti di velocità perché è l’unico e il più facile elemento da controllare. Tra un po’ si dissemineranno i chiodi sulle strade, così si sarà sicuri che le auto nemmeno procederanno più. Tutt’altro discorso sarebbe intervenire, seriamente, sulle molte altre reali ragioni che originano gli incidenti.
Guidare mentre si fa altro? E’ sbagliato, lo sappiamo tutti, eppure:
Prima tra tutte la guida è diventata ormai una seconda funzione. Sempre più individui guidano nella più completa distrazione, mentre stanno facendo dell’altro: telefonino, borsetta, messaggino, bla bla con amica/o, radio… Questo va stroncato molto molto più della velocità.
E’ giusto prendere la patente e dimenticarsi tutto subito dopo? Effettivamente il discorso sull’uso ha senso:
Secondo: le patenti di guida sono rilasciate all’atto in cui uno impara e poi non vengono fatti aggiornamenti periodici, nessun strumento valuta quanto uno guidi all’anno. C’è una enorme differenza tra uno che guida ogni giorno la propria auto e percorre ventimila o più chilometri all’anno e uno che prende la macchina ogni tanto, per andare una domenica al mare o una sera in discoteca…
E’ come uno che svolge una attività tutti i giorni e uno che la svolge due volte all’anno. Una scatola nera obbligatoria sulle auto o, meglio, legata all’individuo metterebbe al riparo dal far continuare guidare gente che l’auto non la sa guidare. Se non guidi mai, la patente deve decadere.
Un altro punto di discussione può essere il tipo di automobile utilizzata. Non tanto la tipologia, quanto piuttosto l’auto che si utilizza abitualmente piuttosto che una presa in prestito o a noleggio:
Terzo: un conto è guidare un’auto propria, della quale si conoscono le reazioni, un’auto in corretta efficienza. Un altro è prendere un’auto a caso, a nolo o di un amico, per guidare una nottata in una città che non si conosce, con telefonino in mano per vedere dove andare: in quanti metri frena quell’auto? Boh. Come sterza? Boh. Ha le frecce funzionanti? Boh. Metto le frecce? Perché non si punisce più chi non mette le frecce?
Una delle nostre battaglie: usare la corsia di destra non è un disonore:
Nessuno fa rispettare un obbligo stradale di base che eviterebbe molti incidenti, specie in autostrada: tenere la destra, occupare lo spazio libero più a destra. La prima corsia è la “corsia del disonore”. La gente non ci va perché ha paura che, prima o poi, ci sarà un camion da superare. Ma se uno ha paura di superare un camion gli va ritirata la patente immediatamente, non può andare in giro.
Perchè il limite di velocità in autostrada a 140 km/h è considerato tabù? Eppure fino al 1988 il limite era proprio di 140 km/h:
Ecco, tutte questi comportamenti, e altri, sono molto, molto più gravi e deleteri che andare a 140 su un tratto autostradale dove vieni subito colpito dal tutor. Magari sei stato in coda mezz’ora per cantieri (e paghi l’autostrada comunque!) e hai un tratto dove con la tua auto di discreta cilindrata, in perfette condizioni tu, da solo e non al telefonino, puoi andare un po’ di più, a 140. No, 140 ti arriva il tutor. Da qui fleximan e dossoman..
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