Nonostante il crescente impegno per la mobilità sostenibile, l’accesso alle auto elettriche resta limitato per una larga fascia della popolazione europea. I veicoli elettrici costano meno nel tempo, ma il prezzo iniziale è ancora troppo alto per molte famiglie, soprattutto in aree rurali o a basso reddito.
E mentre l’elettrificazione dei trasporti continua, chi non può permettersi un veicolo a zero emissioni resta legato al caro carburante e rischia di subire ulteriori costi con l’arrivo dell’ETS 2, il nuovo sistema europeo sulle emissioni.
Un leasing sociale per ridurre le disuguaglianze

La proposta lanciata da Krzysztof Bolesta, viceministro dell’Ambiente polacco, e Thomas Pellerin-Carlin, eurodeputato francese, prevede l’introduzione di un leasing sociale europeo per auto elettriche. L’obiettivo è semplice: rendere i veicoli elettrici accessibili anche a chi oggi non può permetterseli.
Il modello si ispira al leasing sociale per le auto elettriche già attivo in Francia, dove è stato possibile noleggiare un’auto elettrica per circa 150 euro al mese senza anticipo. Per i Paesi con redditi più bassi, come la Polonia, il costo potrebbe scendere anche a 25 euro mensili, con il sostegno di fondi pubblici.
Per essere davvero efficace, il piano dovrebbe concentrarsi su veicoli compatti e con consumi ridotti, preferibilmente prodotti all’interno dell’Unione Europea, un po’ come aveva chiesto Luca de Meo, CEO di Renault. Questo non solo renderebbe più sostenibile l’impatto ambientale, ma rafforzerebbe anche l’industria automobilistica europea, che oggi conta 13 milioni di posti di lavoro tra diretti e indiretti.
Con una produzione annua di un milione di auto elettriche a basso costo, distribuite grazie al leasing sociale, i costi per veicolo potrebbero diminuire e stimolare anche il mercato dell’usato elettrico, ancora poco sviluppato.
Fondi europei e coordinamento comunitario

L’iniziativa potrebbe essere co-finanziata a livello europeo, utilizzando strumenti già esistenti come il Recovery and Resilience Facility nel breve periodo e il Fondo Sociale per il Clima nel lungo termine.
Un coordinamento a livello UE permetterebbe di unire la domanda, favorire economie di scala e garantire l’accessibilità su larga scala. Secondo le stime dei promotori, fino a 10 milioni di famiglie potrebbero beneficiare del leasing sociale tra il 2025 e il 2035. Il leasing sociale rappresenterebbe un intervento strutturale, capace di affrontare tre questioni cruciali: inclusione sociale, transizione ecologica e rilancio industriale europeo.
Garantire l’accesso alla mobilità elettrica significa ridurre l’esclusione dai trasporti, contrastare la povertà energetica e creare una filiera industriale più autonoma e competitiva. La Commissione europea, nell’ambito del Clean Industrial Deal, si è impegnata a fornire linee guida per gli Stati membri sull’attuazione di un leasing sociale per veicoli a zero emissioni. L’auspicio è che queste indicazioni arrivino presto e siano costruite con il contributo di governi e organizzazioni della società civile.
Il leasing sociale, se ben progettato, può trasformarsi in una leva concreta per rendere la mobilità elettrica davvero per tutti.