Lancia Stratos HF

Lancia Stratos HF al Monza Rally Show

Stratos, amore mio!

Quando vedi una Lancia Stratos HF, ti rendi conto che fiere ed eventi come il Monza Rally Show possono rivelarsi molto commoventi. Ho recentemente parlato del ruolo attuale di Lancia, oggi un marchio presente esclusivamente nel mercato italiano e con solo Ypsilon nella sua gamma.

Al Monza Rally Show era appunto presente anche una Lancia Stratos HF, per anni Regina nei rally e simbolo del design e della cura nel dettaglio che ha sempre contraddistinto il marchio torinese. Se quindi oggi, a parte qualche speculazione, non sembra esserci futuro per una gamma Lancia completa, si può tenere viva la storia dello sfortunato marchio torinese ammirando le sue vecchie glorie, come pure la Delta HF Integrale immortalata al Rally di Sanremo 1988 nel video che presentiamo qui sotto:

 

Lancia Stratos HF: costruita per dominare il rally

Lancia Stratos HF

Lancia Stratos fu prodotta dalla casa automobilistica torinese per soli due anni, tra il 1973 e il 1975, in circa 500 esemplari. Essa trae origine da una concept car presentata a Torino nel 1970 dalla carrozzeria Bertone e che sono certo che per la sua particolarità non scomparirà mai dai libri di storia del design. Si chiamava Strato’s Zero e se già oggi nel design appare decisamente futuristica, chissà come dovette apparire al momento della sua presentazione, in anni in cui la fantascienza stava tra l’altro cominciando a conquistare il cuore degli spettatori.

La Strato’s Zero presentava linee molto tese, senza distinzione all’anteriore tra cofano e parabrezza, soluzione che la rendeva molto simile a una navicella spaziale. Le linee tese si trovavano in tutta la carrozzeria, per esempio nel profilo dove ci sono evidenti nervature che inglobano i finestrini e le prese d’aria.

La Strato’s Zero tuttavia aveva caratteristiche avrebbero impedito la sua omologazione per le competizioni di Rally, e per questo motivo già dal 1971 la carrozzeria Bertone e Lancia HF (filiale di Lancia per lo sviluppo di automobili sportive e rally) iniziarono a lavorare a una versione della Stratos che si potesse produrre anche come vettura stradale, pur concentrandosi specificatamente alle gare rally: era infatti per questo che la vettura doveva nascere.

Lancia Stratos HF

La Stratos definitiva, quella che conosciamo oggi, arrivò quindi nel 1973 si contraddistinse fin da subito per il suo design all’avanguardia e che, pur essendo molto meno futuristico rispetto a quello della concept iniziale, di certo si distingueva dalla massa. Gli ingeneri partirono dall’abitacolo, che doveva essere una cellula di grande sicurezza in acciaio che poi fu collegata a due telai anch’essi in acciaio per sostenere sospensioni (MacPherson con barra antirollio) e motore, un V6 Dino sviluppato con Ferrari così come anche il cambio.

La Stratos è stata progettata per contenere al massimo gli sbalzi posteriore e anteriore: si caratterizza infatti per un passo di 2,1 metri e una lunghezza complessiva di 3,7 metri. Un rapporto dimensioni-passo che, unito a uno sterzo molto diretto e preciso, permise di creare una vettura molto maneggevole.

Lancia Stratos HF: una carriera di successi

L’esordio della Stratos HF avvenne nel 1972, quando era un prototipo: la sua carriera infatti iniziò al Tour De Corse di quell’anno, insieme ad altri prototipi, mentre nel 1973 ottenne il primo dei suoi numerosi successi in Spagna al Rally Firestone. La Stratos HF ben presto si rivelò una vettura temibile e difficile da battere, mantenendo il titolo di Campione del Mondo Rally dal 1974 al 1976 e conquistando altri prestigiosi successi fino al 1982, come le competizioni di Safary Rally, altri Tour de Corse, il Rally di Montecarlo e il Rally di Sanremo.

lancia stratos HF 1978

La serie di successi nella competizione mondiale viene interrotta dal Gruppo Fiat stesso, intenzionato a favorire la nuova Fiat 131 Abarth Rally. E il 1978 è l’ultimo anno in cui l’auto viene seguita dalla casa ufficiale: in questo periodo infatti Lancia HF viene unita all’Abarth Corse, e la Stratos venne ufficialmente messa da parte in favore della 131 Abarth e rimase in competizioni minori fino allo scadere della sua omologazione.