Lo ammetto: sono rimasto senza parole quando, girando gli stand di Milano AutoClassica, sono capitato di fronte a questa Lancia Aurelia B24. Non ne avevo mai vista una dal vivo: la vettura è estremamente rara, visti i pochissimi esemplari prodotti, e al di là dei libri è difficile imbattersi in lei in qualsiasi fiera o rappresentazione. Ma ora capisco il motivo per cui venga riportata in quasi tutti i libri dedicati al design automobilistico, e non solo, e perché sia da molti considerata una delle automobili più belle mai costruite.
Lancia Aurelia B24: il lusso italiano per gli States
Lancia Aurelia B24 è di fatto la versione roadster (poi convertibile, anche se di meno impatto) della Lancia Aurelia e della Lancia Aurelia Coupé, la B20, con le quali condivide buona parte della meccanica. Non condivide però lo stile, che è sì simile ma qui si vede l’impegno e la dedizione di Pininfarina nella realizzazione di qualcosa di veramente unico.
Lancia Aurelia B24 è una sorta di blocco unico in alluminio scolpito e modellato per ottenere pochissime linee, che risultano morbide, e insieme alle numerose cromature presenti sui paraurti, sulla fiancata laterale e persino a circondare il celebre parabrezza panoramico, conferiscono a questa Spider un aspetto elegantissimo. Ma il motivo principale per cui questa Lancia Aurelia B24 viene ricordata dagli appassionati è per i suoi tipici paraurti ad ala, che fecero impazzire e innamorare i visitatori del Salone di Bruxelles del 1955, ovvero la prima volta dove fu possibile ammirare la versione definitiva di questa preziosa vettura italiana. Infatti, il prototipo di Lancia Aurelia B24 aveva già girato per le vie di Torino, ma differiva per una griglia frontale più ridotta e per paraurti che non erano ad ala ma erano costituiti da 4 respingenti.
Altra peculiarità di questa Lancia sono le portiere prive di maniglia, e l’assenza dei finestrini laterali. Impossibile poi non apprezzare l’eleganza degli interni: oltre ai sedili in linea con i dettami dell’epoca, anche in questo caso Pininfarina seguì l’idea di linee pulite e minimalistiche (stesse scelte degli ultimi tempi!). Fra tutti secondo me spicca lo sterzo, che è davvero ben fatto: in particolare apprezzo molto il font e il logo Lancia, così semplice e al contempo elegante.
Lancia Aurelia B24: l’icona che fu un insuccesso
Rispetto alla B20, Lancia ha modificato il motore di questa B24 cambiando la pompa dell’acqua, il filtro dell’aria e il ventilatore in modo da meglio adattarli al cofano che in questa Spider era decisamente più basso. Nonostante i fiumi di parole e di elogi che già allora la stampa riservò a questa vettura, la Lancia Aurelia B24 rappresenta un grande insuccesso per la storia di questo marchio, al punto che furono prodotti poco meno di 800 esemplari, di cui nemmeno 100 con guida a destra (il che sottolinea anche il grosso flop nel mercato britannico, nonostante paradossalmente il modello esposto a Milano AutoClassica venga proprio dalla Gran Bretagna).
I motivi vanno cercati in una cattiva gestione e nella cattiva pubblicità nel mercato americano, e soprattutto al prezzo che allora era davvero proibitivo: la Lancia Aurelia B24 costava mediamente circa 5.500 dollari, più di una Jaguar XK (4.500), di una Porsche e di una Corvette.