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La maledizione di Saab continua senza fine

L'arresto del numero uno di Evergrande Auto e la crisi del colosso segnano un altro triste capitolo nella sfortunata storia di Saab

L’arresto del numero uno di Evergrande Auto e la crisi del colosso segnano un altro triste capitolo nella sfortunata storia di Saab

C’era una volta Saab: a chiederlo agli appassionati di auto, era lui il costruttore svedese dalle auto più “emozionanti”, perché Volvo era quella pratica e sobria. La sua storia, però, non è finita bene come quella di Volvo e, anzi, a volerla ripercorrere, sembra un What If, una dimensione alternativa.

Perché i passaggi di proprietà che ha avuto sono molto simili a quelli della vicinissima concorrente in casa, ma dal destino più tragico e quasi grottesco, riconfermato di nuovo dalla crisi di Evergrande, il suo attuale proprietario, e dall’arresto per attività illegali del numero uno di Evergrande Auto, Liu Yongzhou.

La caduta delle auto ispirate agli aerei

Facciamo un breve riassunto. Nata nel 1945 da Saab AB, Saab Automobile aveva sede a Trollhättan, a una ventina di km da Göteborg, in Svezia, e tutt’ora lì si trova il suo museo.

Si è fatta da sempre notare per la sua forte ispirazione al mondo aereo, e per il design del montante C distintivo e iconico, denominato Saab Hockey Stick. Tra i modelli più iconici, le Saab 93 e 95, la 99 e soprattutto la splendida Saab 900 di fine anni Settanta, protagonista di diversi film tra cui anche Drive My Car.

Comprata da General Motors negli anni Novanta, alla fine del decennio successivo, a causa della crisi, viene privata di ogni fondo dalla sua stessa “madre” altrettanto in difficoltà, arrivando a fallire per ben tre volte in pochi anni.

Nel 2012, divenne NEVS (National Electric Vehicle Sweden), e nel 2013 fu comprata dalla cinese Qingdao. Un destino simile a quello di Volvo, comprata tre anni prima da Geely, ma opposto per fortune ottenute.

L’evoluzione in NEVS con gli stessi problemi

Saab fu comprata nel 2012 da National Electric Vehicle Sweden (NEVS), che nel 2013 fu comprata da Qingdao. Nel 2016 NEVS perderà definitivamente la licenza del marchio Saab, cosa che segna ufficialmente la fine di Saab Auto.

NEVS, però, non ha destino migliore. Negli anni in diverse occasioni ha presentato nuove versioni della 9-3, anche elettrica, ma mai arrivando ad avviare realmente la produzione.

NEVS Emily GT

Nel 2019 NEVS passa da Qingdao a Evergrande Group, secondo gruppo immobiliare cinese, che sembrava porre una certa tranquillità. Tanto che NEVS, nello stesso anno, compra il 20% di Koenigsegg.

Un primo miglioramento c’è: nasce NEVS Share a Stoccolma, un servizio di car sharing vicino, nello stile, a quello di Lynk & Co. Infatti, ogni proprietario di 9-3 può condividere la sua vettura nell’area in cui vive, tramite un’app su smartphone e potendo quindi guadagnarci. Ma la produzione non decolla neanche in questo caso.

Di nuovo, chi ha comprato Saab/NEVS finisce in crisi: Evergrande è dal 2022 oggetto della peggiore crisi della storia immobiliare cinese.

Nonostante nel 2023 sia stata presentata, in una manciata di esemplari, la NEVS Emily GT, elettrica sportiva da 1000 km di autonomia con ricarica wireless, con potenzialità niente male, ad aprile dello stesso anno NEVS cessa tutte le attività di sviluppo dei nuovi prodotti, compresa la Emily.

NEVS Emily GT

Nel gennaio 2024, Evergrande Auto annuncia l’arresto del suo presidente Liu Yongzhou, cosa che spegne qualsiasi speranza di ritorno di Saab con il nuovo nome.

A meno che qualcuno non rilevi NEVS, e potrebbero farlo probabilmente solo altri cinesi come SAIC o Geely, difficile che si trovino altri investitori disposti a credere di nuovo nel progetto Saab che, quindi, finirebbe definitivamente la sua storia.

NEVS Saab
Image: NEVS

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