Nonostante fosse quasi KO per una influenza, Jeremy Clarkson si è unito alla protesta di circa 10.000 agricoltori davanti al Parlamento britannico a Westminster. L’obiettivo? Opporsi ai nuovi cambiamenti proposti alla tassa di successione che potrebbero avere gravi conseguenze sull’industria agricola del Regno Unito.
Il presentatore di Clarkson’s Farm, diventato simbolo della lotta per i diritti degli agricoltori grazie alla sua Diddly Squat Farm, ha descritto le nuove regole come “la fine” per il settore. Tenendo un cartello con scritto “Con i nostri agricoltori #insieme”, Clarkson ha chiesto al governo di fare marcia indietro:
Accettate il fatto che questa decisione sia stata presa frettolosamente ed è sbagliata. Riconoscetelo e tornate indietro.
La proposta controversa
Le nuove regole, introdotte dal Cancelliere Rachel Reeves, prevedono che dal 2026 venga eliminata l’esenzione attualmente applicata alla tassa di successione per le aziende agricole. Oggi i terreni agricoli trasmessi ai figli sono esenti dalla tassa del 40% sul valore dell’eredità. Con le nuove regole, l’abolizione dell’esenzione porterebbe a una tassazione significativa, obbligando i proprietari a versare fino al 40% sul valore delle proprietà agricole superiori a 1 milione di sterline.
Il governo stima che la modifica potrebbe generare circa 520 milioni di sterline in entrate, ma gli agricoltori sostengono che queste regole rischiano di distruggere aziende familiari e tradizioni secolari.
Secondo il National Farmers’ Union (NFU), la tassa di successione rappresenta un peso insostenibile per molte aziende agricole. Nonostante i terreni e le attrezzature rendano gli agricoltori “ricchi di asset”, i loro guadagni sono spesso modesti.
Nel 2023, il reddito medio per molte aziende agricole è sceso sotto i 50.000 sterline annue, con una drastica riduzione dei ricavi legati ai cereali, crollati del 200% rispetto all’anno precedente. La mancanza di liquidità significa che molti potrebbero essere costretti a vendere terreni per pagare le tasse, portando alla scomparsa di numerose aziende a conduzione familiare.
Dibattito aperto in Gran Bretagna
Il governo insiste sul fatto che solo le aziende più grandi saranno colpite. Secondo Steve Reed, Segretario all’Ambiente, il cambiamento influenzerà solo circa 500 aziende agricole su tutto il territorio. Tuttavia, i dati forniti dalla Country Landowners Association e dal NFU suggeriscono che il numero reale potrebbe essere molto più alto, arrivando a coinvolgere tra 50.000 e 70.000 aziende agricole.
I critici temono che le nuove regole possano favorire l’acquisto di terreni da parte di grandi aziende, accelerando il passaggio a un modello di mega-fattorie industriali e mettendo fine al tradizionale paesaggio agricolo britannico.
Clarkson attacca anche la BBC
Nel suo discorso, Clarkson ha attaccato anche la BBC, accusata di non coprire adeguatamente la protesta. Ed in particolare: “Devo andare avanti, ho persone più importanti con cui parlare, persone con un pubblico vero!”. Qui sotto il video:
Jeremy Clarkson Tells BBC reporter Victoria Derbyshire how it is with no sugar coating at the farmers protest:
“I need to get on, I’ve got more important people to talk to, people with actual audiences.”#Clarkson #FarmersProtest pic.twitter.com/DOz5GcCAKB
— Real Diverse News (R.D.N) (@RealDiverseNews) November 19, 2024
Rispondendo a domande critiche sul motivo della sua partecipazione, Clarkson ha ribadito che la sua lotta è per gli agricoltori britannici e non per interesse personale:
Non è per me, non è per la mia azienda. È per difendere la possibilità di continuare a produrre cibo britannico.