Nuovo giorno, nuova polemica di Jeremy Clarkson, il conduttore dei programmi Amazon The Grand Tour e Clarkson’s Farm, che ci piace proprio per questo suo lato un po’ burbero. Stavolta oggetto delle sue lamentele sono i manifestanti contro il cambiamento climatico, che nei giorni scorsi hanno bloccato l’Autostrada M25, una delle arterie principali del Regno Unito.
La questione si è poi allargata, e le critiche di Clarkson non sono state le sole.
Le critiche di Jeremy Clarkson
Le proteste contro il cambiamento climatico nel Regno Unito sono iniziate in realtà nella giornata di lunedì 13, e sono proseguite per tutta la settimana, avendo come culmine appunto venerdì 17. I manifestanti hanno bloccato non solo la M25, ma anche la M3, altro snodo cruciale per la viabilità britannica. Questo ha causato l’arresto di oltre 70 persone.
Il motivo di questa grande protesta è la richiesta al primo ministro Boris Johnson di finanziare l’isolamento termico, entro il 2030, delle 29 milioni di case attualmente dispersive e, quindi, causa di grande dispersione del calore.
Jeremy Clarkson ha come detto criticato i manifestanti, al solito con il suo modo molto poco “politically correct“. Per lui, la cosa triste è che nessuno “avesse di meglio da fare o dove stare”, ed è stato tentato di dare della lana ad alcuni pastori (i parroci anglicani) per isolare le loro abitazioni.
Tolto questo, comunque, Clarkson è consapevole del cambiamento climatico che sta investendo anche il Regno Unito, ma evidentemente non ritiene questo modalità le migliori per combatterlo. Il suo interesse è, ancora una volta, legato al mondo degli agricoltori, al quale si sta avvicinando sempre di più – a scapito delle auto – da quando ha avviato la sua fattoria.
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