C’è chi propone il bando alla vendita di auto termiche, e chi a quella dell’avocado. L’esortazione viene proprio da Jeremy Clarkson, ormai immerso nella sua nuova vita da agricoltore e sempre più lontano dalle auto, che si è rivolto al governo britannico, invitandolo a proteggere il mercato inglese e la sua produzione.
Le dichiarazioni di Clarkson sono avvenute a un evento organizzato dalla National Farmers’ Union a Westminster: ciò che il conduttore di The Grand Tour vuole è che l’autosufficienza nella produzione alimentare britannica non scenda sotto all’attuale livello del 60%.
Le richieste di Clarkson e NFU
Nonostante negli episodi di Clarkson’s Farm non siano mancate condanne alla Brexit, Jeremy Clarkson è comunque sostenitore di un’economia britannica più nazionalista e, in un certo senso, conservativa. Insieme all’NFU, propone anche più cibo inglese nella ristorazione del settore pubblico (scuole, ospedali), e anche misure per aumentare i prodotti coltivati in casa. Ancora, secondo la NFU servono dei filtri e migliori etichettature per aiutare i consumatori a “comprare inglese” anche online.
Questo si deve, del resto, propio alla Brexit, che ha portato ad avere scaffali interamente vuoti nei supermercati, sia per la carenza di camion a causa della pandemia, sia per le complicazioni dovute all’uscita del Regno Unito dalla comunità europea. Il conduttore ha infatti affermato che serve mantenere i livelli di autosufficienza, per non destare ulteriori preoccupazioni ai cittadini.
Il tutto, senza doversi preoccupare di eventuali attacchi esterni: secondo Jeremy, il Regno Unito gode di un ministero della Difesa in grado di respingerli, anche grazie alla disponibilità di “una forza aerea, un esercito e una marina significativi”. Da qui, insomma, la proposta di bandire la vendita di avocado nel Regno Unito (ortaggio che non cresce sull’isola), mossa che rientrerebbe nel prendersi cura di tutti i cittadini, tra cui i contadini.
Supermercati pieni di foto
Clarkson ha poi suggerito di allestire i supermercati con immagini con differenze tra la produzione di carne importata, e con animali allevati al chiuso, e quella invece derivata da animali allevati in Gran Bretagna, in modo da incoraggiare a “spendere un po’ di più per il buon cibo nostrano”.
Insomma, Clarkson è ormai orientato alla vita comunitaria e alla difesa degli agricoltori. Già una volta si era espresso negativamente contro il divieto dei pesticidi neonicotinoidi (vietati perché danneggiano le api), in quanto il loro non utilizzo ha influenzato il suo raccolto di colza.
Dovremo aspettarci un Clarkson politico?
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