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Insulta gli agenti su Facebook: deve pagare 15.000 euro di risarcimento.

Dopo la multa alla compagna, augura la morte ai figli degli agenti: 15.000 di risarcimento.

La compagna prende una multa per aver utilizzato il cellulare alla guida, lui si sfoga contro gli agenti che hanno emesso la contravvenzione. Una sequela di insulti su Facebook che sono andati ben oltre il consentito, tant’è che l’uomo dovrà pagare un risarcimento di ben 15 mila euro, come deciso dal Tribunale di Vicenza.

Vi auguro che i vostri figli muoiano, della peggior malattia esistente sulla terra. Questo è quello che vi meritate, pezzenti, alcoolizzati e tossici. Amen“, ma anche “Sapendo che fanno uso ed abuso di alcool, come mai sono ancora in servizio?“. Il tutto citando nomi e cognomi degli agenti. Ovvie la querele, che hanno portato al rinvio a giudizio.

E’ stato ritenuto che in questo caso sia stato utilizzato Facebook “per avere la massima diffusione del messaggio che voleva far conoscere a una schiera indeterminata di soggetti”, “per colpire (…) nel modo più vasto possibile”. Non solo, perché il post con le ingiurie non è mai stato rimosso o nascosto dal profilo, altro motivo di diffamazione aggravata.

La pubblicazione del post “non è stata attività occasionale o accidentale, bensì è stata volontaria e consapevole quindi il commento infamante è stato espresso con un post pubblico accessibile a chiunque possa arrivare alla piattaforma Facebook ” e, come accennato. “nonostante l’attività giudiziale in corso, il post non è stato rimosso”. Il giudice ha quindi rilevato che “non si tratta di una critica o di una polemica o di un sfogo, legittimi, bensì si tratta di offesa la persona oltre il limite della correttezza”. Quindi, “tenuto conto della permanenza del post (…) il ristoro economico da riconoscere all’attore non potrà essere meramente simbolico”.

Ecco allora 15 mila € di risarcimento, più 3.235 € di spese legali.

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