Quando l’Indy Autonomous Challenge prenderà il via entro la fine dell’anno, tutte le auto che parteciperanno alla corsa avranno lo stesso aspetto e non ci sarà alcun pilota al volante.
Si, perchè la IAC è una gara automobilistica a guida autonoma uniersitaria che si svolgerà il 23 ottobre all’Indianapolis Motor Speedway che mette in palio un montepremi di 1,3 milioni di dollari. Le prime tre squadre a tagliare il traguardo in 25 minuti oppure dopo 20 giri, ovvero circa 80 km, vinceranno quella che si pensa possa essere una gara testa a testa.
Vince il software, non l’auto.
Per assicurarsi che la gara riguardi unicamente il software per la guida autonoma ad alta velocità, ogni squadra avrà a disposizione una Dallara AV-21, messa a punto per la gara dagli studenti della Clemson University.
IAC ha svelato maggiori dettagli sulle auto dotate di radar, telecamere, sensori a ultrasuoni e infrarossi, oltre che a tre sensori di rilevamento della luce, ovvero LiDAR. In estrema sintesi, i LiDAR aiutano le auto a “vedere” emettendo luce su oggetti fino a quasi 250 metri intorno all’auto. Si tratta degli stessi dispositivi che verranno utilizzati da Volvo sui prossimi modelli.
Dalle gare alla vita reale
L’obiettivo a questo punto è chiaro: gli organizzatori di questo nuovo genere di gara motorsport vogliono che le auto siano in grado di gestire l’ambiente delle corse, ma che questi sistemi possano essere applicabili nei futuri scenari di auto a guida autonoma su strade cittadine e autostrade.
E’ per questo che durante la gara verrà messa a dura prova la capacità di prendere decisioni mentre ci si muove ad alte velocità. I sensori dell’auto e il sistema informatico dovranno prevedere cosa accadrà nei prossimi millesimi di secondo, considerando che le velocità toccheranno i 290 km/h. Un modo di testare una guida autonoma che di fatto sarà più pronta nella vita di tutti i giorni.
A partire dal prossimo mese, le squadre finaliste potranno finalmente interagire con il veicolo da corsa in preparazione per una gara di qualificazione il 21 e 22 ottobre 2021.
Hanno partecipato al concorso proposto da IAC più di 40 istituti universitari, con 550 studenti provenienti da tutto il mondo. Alla fine di luglio, sono rimaste 19 università in 10 squadre finaliste composte da più di 200 studenti tra i quali quelli del Politecnico di Milano con il gruppo di ricerca “Move” che ha vinto la gara di simulazione, ma anche studenti provenienti da Polonia, Germania, e Corea che sfideranno gli americani del Rochester Institute of Technology, Colorado State, Western Michigan, Massachusetts Institute of Technology, University of Pittsburgh, University of Alabama, University of Virginia, West Point, Auburn e Università delle Hawaii.
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