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Incendi in California: ora c’è il problema delle batterie delle EV

Le batterie al litio dei veicoli elettrici complicano il lavoro dei vigili del fuoco e la rimozione dei detriti dopo i destanti incendi a Los Angeles.

Los Angeles è stata colpita da uno dei peggiori incendi della sua storia. Con oltre 16.000 ettari bruciati e cinque grandi incendi ancora parzialmente attivi, la città si trova ora a dover affrontare una complessa fase di recupero.

Tra le molteplici problematiche, spiccano i rischi associati alle auto elettriche ed alle loro batterie al litio, sia durante lo spegnimento delle fiamme sia nella gestione dei detriti.

Le batterie sono un problema per i vigili del fuoco

I vigili del fuoco di Los Angeles, impegnati nelle operazioni contro gli incendi Palisades, Eaton e Hurst, hanno dovuto adottare misure speciali per gestire le auto elettriche danneggiate, tra cui Tesla, Polestar e Ford.

Lyndsey Lantz, vigile del fuoco della città, ha spiegato che le batterie al litio bruciano a temperature estremamente elevate, richiedendo protocolli specifici per lo spegnimento e lo smaltimento.

Le batterie al litio possono essere difficili da spegnere completamente, con un rischio elevato di riaccensioni spontanee dovute a fenomeni di “eccitazione elettrochimica”. Generano fumi tossici, con rischi per la salute di chi è esposto e possono causare ustioni chimiche durante lo spostamento dei pacchi batteria danneggiati.

Dai 3 ai 9 mesi per rimuovere i detriti

Con i roghi finalmente sotto controllo, l’attenzione si sposta ora sulla rimozione dei detriti. Secondo il governatore Gavin Newsom, il recupero sarà più complicato del previsto a causa della presenza di batterie al litio tra i resti delle abitazioni e dei veicoli bruciati.

Non si tratta solo di batterie per auto, ma anche di accumulatori domestici come i Tesla Powerwall o quelli collegati a impianti solari” ha dichiarato Newsom alla CNN. Questo rende la gestione dei detriti un lavoro più lungo e delicato, con una durata stimata tra i sei e i nove mesi.

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