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Incendi in California: le batterie al litio rilasciano sostanze tossiche

Gli incendi hanno distrutto migliaia di batterie al litio, liberando gas nocivi. Gli esperti avvertono: i ritardanti di fiamma potrebbero peggiorare il problema.

Gli incendi che hanno devastato la California meridionale nelle ultime settimane hanno portato alla distruzione di migliaia di batterie al litio, contenute in dispositivi elettronici ed auto elettriche. Oltre alla devastazione delle aree colpite, un ulteriore elemento preoccupante è la diffusione di inquinanti chimici nell’aria, un problema che sta emergendo come una nuova minaccia nei disastri naturali.

Gli esperti avvertono che le batterie al litio, quando esposte a temperature elevate o danneggiate, possono entrare in un processo noto come “thermal runaway“, una reazione incontrollabile che porta alla combustione spontanea. Questi incendi sono estremamente difficili da spegnere e possono continuare a bruciare anche dopo giorni o settimane, rilasciando sostanze tossiche come fosforil fluoruro, cianuro di idrogeno e cloruro di idrogeno.

I ritardanti di fiamma: una soluzione pericolosa?

Kia EV6 fuoco ungheria

Per cercare di ridurre la pericolosità delle batterie in caso di incendio, vengono utilizzati i cosiddetti ritardanti di fiamma nei rivestimenti in plastica delle batterie. Uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology fa nascere qualche dubbio l’efficacia di questi prodotti e ne evidenzia i potenziali effetti nocivi.

Come riporta PopSci, secondo il Green Science Policy Institute, i ritardanti di fiamma non offrirebbero reali benefici in termini di sicurezza e, anzi, possono peggiorare la qualità dell’aria durante un incendio. Una volta bruciati, rilasciano composti organoalogenati e organofosfati, sostanze chimiche che possono causare danni neurologici, problemi riproduttivi e aumentare il rischio di tumori.

Il chimico del fuoco Vyto Babrauskas, fa un esempio terra terra:

Cercare di fermare gli incendi delle batterie con ritardanti di fiamma è come mettere una porta a zanzariera su un sottomarino: è uno sforzo inutile contro una forza travolgente.

Il problema della rimozione di materiali nocivi

Tesla Model S incendio

Il problema non si limita ai soli dispositivi elettronici. Con l’aumento dei veicoli elettrici, la quantità di batterie al litio è in crescita esponenziale. Solo a Los Angeles, si stima che mezzo milione di auto elettriche elettrici ed ibride plug-in siano stati immatricolate negli ultimi 15 anni.

Dopo gli incendi , le autorità locali devono affrontare un’enorme operazione di bonifica. Durante le operazioni di pulizia dopo i roghi di Maui nelle Hawaii nel 2023, l’Environmental Protection Agency (EPA) ha rimosso oltre 30 tonnellate di batterie al litio da 94 auto elettriche ed ibride. Il disastroso incendio in California potrebbe superare di gran lunga questi dati.

Gli operatori coinvolti nella rimozione delle batterie devono indossare tute ignifughe e maschere filtranti per proteggersi dai gas tossici. Inoltre, devono essere pronti a spegnere eventuali re-inneschi improvvisi, poiché le batterie danneggiate possono esplodere giorni o mesi dopo un incendio.

Verso soluzioni più sicure

incendio

Gli scienziati suggeriscono che la vera soluzione non sia l’uso di ritardanti di fiamma, ma una progettazione più sicura delle batterie. Tra le proposte ci sono:

  • Migliori sistemi di gestione delle batterie, per prevenire cortocircuiti e surriscaldamenti.
  • Materiali meno infiammabili, come involucri metallici invece di plastica trattata chimicamente.
  • Normative più severe sulla qualità delle batterie importate, soprattutto per quelle più economiche e meno sicure.

La ricercatrice Lydia Jahl sottolinea che:

Se possiamo prevenire gli incendi delle batterie fin dall’inizio, non avremo bisogno di cercare soluzioni inefficaci come i ritardanti di fiamma.

Nonostante i rischi, gli esperti riconoscono che le batterie al litio sono una parte fondamentale della transizione ecologica. Lydia Jahl aggiunge:

“Ciò non significa che dovremmo smettere di usare le batterie. In molti casi, sostituiscono direttamente un motore a benzina o grandi serbatoi di gas naturale utilizzati nelle abitazioni. Vogliamo solo assicurarci di non aggiungere più sostanze chimiche nocive del necessario”.

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