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Imparato: “Italia sarà il secondo Paese europeo per stabilimenti”

Jean-Philippe Imparato conferma: nessuno stabilimento Stellantis chiuderà. Mirafiori centrale con nuovi modelli e 500 ibrida in arrivo.

La prossima settimana, il 17 dicembre, si terrà un incontro cruciale tra il ministro dell’Industria e del Made in Italy, Adolfo Urso, e Jean-Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis. Il tavolo di discussione affronterà i nodi della crisi che sta scuotendo il settore automobilistico, con un focus particolare sul ruolo dell’Italia nella strategia industriale della multinazionale.

Nel corso di un’intervista a XXI Secolo sulla Rai, Imparato ha anticipato a Raffaele Giorgino alcuni temi dell’incontro, tra cui piani dettagliati per gli stabilimenti italiani e le prospettive future di Mirafiori. Tuttavia, il contesto globale di incertezza economica e le problematiche legate alla transizione verso la mobilità elettrica rappresentano questioni aperte che richiederanno risposte concrete. L’appuntamento si preannuncia decisivo per delineare il percorso del settore automobilistico italiano nei prossimi anni.

Secondo Imparato:

L’intenzione che ho, e si può immaginare che stiamo già lavorando su questo tipo di punto di incontro, sarà di dire che l’Italia è al centro della strategia di Stellantis, Stellantis considera l’Italia come un punto assolutamente chiave di sviluppo, e darò un piano industriale per fabbrica, che sto valutando in questi tempi, per dare una risposta molto semplice al ministro Urso.

Non voglio promesse non mantenute, nel senso che se dico qualcosa al tavolo del 17 e sarà pronto, sarà basato su cose concrete, su automobili che arrivano, su motori che arrivano, su un impianto, direi un footprint industriale che sia a livello giusto.

L’intera filiera dell’automotive ad attraversare una sorta di tempesta perfetta. Perché sta accadendo tutto questo?

Secondo me, i clienti si sentono smarriti, soprattutto in questi tempi di incertezza. Per fare un esempio concreto: io, entro quattro settimane, devo arrivare al 20% di vendite di auto elettriche. Oggi siamo al 12%, quindi c’è un salto enorme da compiere. Questo crea confusione tra le persone, che non sanno realmente quale direzione prendere. Per me, questa è la prima causa del problema.

In secondo luogo, la situazione economica globale non è stabile, e questo spinge le persone a chiedersi: “Devo davvero cambiare auto adesso? È il momento giusto?”. Non c’è certezza, e la scelta tra elettrica, ibrida o termica, alimenta ulteriormente questa incertezza. Inoltre, viviamo in un contesto in cui si parla continuamente di una trasformazione imminente della mobilità individuale. Alla fine, credo sia fondamentale offrire ai clienti, sia privati che aziende, una maggiore sicurezza e chiarezza.

Gli stabilimenti italiani in questi mesi sono a volumi ridotti e il ricorso alla cassa integrazione è frequente, tanto da aver fatto pensare che Stellantis stia cambiando idea sull’Italia. Come stanno effettivamente le cose?

Effettivamente, la situazione è chiara. Stamattina ho analizzato i dati, perché è fondamentale avere un quadro preciso prima di incontrare il ministro Urso e spiegare le nostre strategie. Posso anticipare alcune cose che confermerò con dati concreti il 17 dicembre:

  • Entro il 2029, l’Italia diventerà per me il secondo mercato europeo per numero di stabilimenti.
  • Non chiuderemo nessuno stabilimento.
  • Ogni impianto avrà un piano di produzione dedicato.

Quindi, Stellantis non abbandonerà l’Italia, anzi. Lo dimostreremo chiaramente la prossima settimana.

Su Mirafiori e su Torino:

Ragazzi, voglio essere chiaro: Mirafiori è viva e sarà sviluppata.

Al momento, Mirafiori rappresenta la Fiat 500, e nei prossimi mesi arriverà la versione ibrida. Inoltre, stiamo già preparando la nuova 500 che vedrà la luce in futuro. Il piano, dunque, è in fase di consolidamento.

Non intendiamo abbandonare né Mirafiori né Torino. Oltre alla 500, a Mirafiori abbiamo trasferito anche l’ente dei veicoli commerciali Pro One in Italia, e io stesso, come responsabile per l’Europa, ho scelto di stabilire qui la sede dell’organizzazione europea. Non ci sono dubbi: Mirafiori è qui per restare.

Per quanto riguarda l’ibrido, stiamo accelerando i tempi e prevedo che la produzione inizierà entro novembre 2025, con un volume a regime di 100.000 unità all’anno. Ma non finisce qui: Mirafiori ospiterà anche il futuro della 500, con una prospettiva che si estende fino al 2032-2033. Questo significa lavoro e stabilità per gli stabilimenti.

La scelta di gestire le operazioni europee da Torino vuole essere un segnale chiaro dell’impegno di Stellantis in Italia: un’organizzazione europea, veicoli commerciali, una 500 ibrida e il futuro della 500 sono tutti elementi che rafforzano il nostro legame con questa città.

Da notare come Imparato abbia parlato di Mirafiori ed a stabilimenti legati direttamente alla produzione di automobili, e non abbia mai accennato alla questione della gigafactory di Termoli, attualmente ferma. Su questo fronte al momento Stellantis ha preferito la Spagna all’Italia, è tutto da vedere se sarà oggetto di discussione al tavolo con il ministro Urso.

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