Alla fine del 2022, secondo le fonti, Hyundai Motor Co. è diventata la terza casa automobilistica al mondo per dimensioni, riuscendo a superare General Motors, Nissan e Stellantis, e posizionandosi dietro a Toyota e al Gruppo Volkswagen.
Un traguardo che segna gli oltre dieci anni di costante miglioramento, e che può fare impressione se consideriamo che l’azienda ha appena 55 anni.
Perché Hyundai è cresciuta?
Hyundai ha iniziato la sua espansione globale nel corso degli anni Ottanta, quando Giugiaro divenne il primo designer occidentale a realizzare un’autovettura per un produttore coreano ai tempi sconosciuto e dedito alla realizzazione di auto economiche. Era la Hyundai Pony, oggi omaggiata sia dalla Ioniq 5 che dalla N Vision 74.
In pochi decenni la sua espansione si è concretizzata nell’approdo in tutti i principali mercati globali, a partire dagli USA dove è riuscita a diventare molto forte al pari delle giapponesi, fino all’Europa, dove per migliorare la sua immagine ha realizzato centri di design chiamando artisti occidentali a realizzare le sue auto. Non solo, c’è stata l’acquisizione di Kia e, in tempi più recenti, la nascita del marchio Genesis, in pochi anni in grado di rivaleggiare in primis con Lexus e Infiniti negli States. Sempre negli USA, oggi Hyundai compete con Ford per il secondo posto come maggiore produttore di auto elettriche, dietro a Tesla.
Secondo Jaehoon Chang, presidente e Co-Amministratore Delegato, i motivi della forza che Hyundai ha avuto nel 2022, maggiore di quella di tutti gli altri costruttori, si deve a un’ottima gestione della supply chain, con buona flessibilità e ottimizzazione della produzione. Inoltre, ha differenza di altri produttori, in primis Renault, più o meno costretti a lasciare la Russia, Hyundai ha ancora la sua fabbrica a San Pietroburgo, che però ha intenzione di sospendere nel 2023.
Vero punto di forza è la sua base produttiva a Ulsan, sulla foce del fiume Taehwa, ad oggi il più grande impianto di assemblaggio al mondo con una capacitò produttiva di 1,4 milioni di veicoli all’anno.
L’importanza dell’elettrico
Va detto che, se per altri è una perdita, per Hyundai molto del guadagno si deve all’elettrificazione. Hyundai ha iniziato con l’ibrido e l’elettrico più di 5 anni da, e tuttora spinge in tutto il mondo sui suoi modelli di punta, dalla Ioniq 5 alla Kona, dalla Kia Niro EV alla Kia EV6, e lo farà ancor di più l’anno prossimo, quando si aggiungeranno la Ioniq 6, la nuova Kona EV, la Ioniq 7 e la Kia EV9, senza contare i modelli Genesis soprattutto in America.
Si parla di un investimento di 19,4 trilioni di won, e che si traduce in totale di 17 veicoli elettrici entro il 2030 a marchio Hyundai e Genesis, più altri 14 a marchio Kia, che permetteranno al colosso asiatico di raggiungere l’obiettivo di vendere 1,87 milioni di auto elettriche all’anno entro il 2030, coprendo l’11% del mercato USA e il 7% di quello globale, almeno nelle intenzioni.
Il ruolo di Genesis
Oltre all’elettrico, un ruolo importante nella crescita si deve al giovanissimo marchio Genesis. In precedenza nome della berlina ammiraglia Hyundai Genesis, il marchio è diventato indipendente nel 2015 e in 7 anni è stato in grado non solo di avere una gamma completa, ma di avere già auto di seconda generazione e di rivaleggiare, se non superare, alcuni marchi storici. Questo negli States, dove Genesis è molto forte, mentre in Europa e in Italia ancora non è molto presente.
Secondo Hyundai, le vendite di Genesis negli USA aumenteranno del 10% nel 2023, per un totale di 220.000 unità che possano “dare fastidio” sia a BMW e Mercedes, che soprattutto a Tesla. Anche perché dal 2030 Genesis produrrà solo elettriche. In questo, però, potrebbe essere ostacolata proprio dagli americani: dal 2023 dovrebbe entrare in vigore l’US Inflation Reduction Act, che richiederà che i veicoli elettrici siano assemblati in Nord AMerica con batterie fatte di materiali da partner commerciali “amici” per ottenere crediti d’imposta.
Per questo Hyundai ha lavorato con il governo sudcoreano per convincere il Dipartimento del Tesoro USA a modificare il disegno di legge. Ma, al momento, non sembra avere avuto molto successo.
Oltre Volkswagen e Toyota
Sicuramente Hyundai punta a fare ancora meglio, e nel mirino ora ha Volkswagen e Toyota, che sono da molti anni i primi due produttori globali.
La crescita di Hyundai è però maggiore di entrambe, e il produttore coreano potrebbe essere avvantaggiato sia su Volkswagen, per maggiore disponibilità di chip e maggiore capacità produttiva, sia su Toyota, ancora in una fase di sperimentazione sull’elettrico a cui, come noto, non crede molto. Ma il traguardo agognato potrebbe non essere troppo lontano.
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