L’avevamo provata l’anno scorso in occasione del lancio, e ci aveva già convinto nella versione Connectline. Ora, dopo tre settimane di uso quotidiano, abbiamo avuto modo di conoscere la Hyundai i20 N Line, ispirata nell’estetica alla più potente i20 N, ma non nelle prestazioni che rimangono più da “cittadina”, a tutto vantaggio dei consumi.
Hyundai i20 N Line: me la consigli?
Assolutamente promossa, soprattutto dai giovani. E non lo dico solo io: anche qualche amico coetaneo (quindi sotto i 30 anni) che ci è salito mi ha detto che lui la comprerebbe. Lo farebbe per la cura degli interni, più alta rispetto a molte delle concorrenti generaliste; e per il design audace, che certamente si fa notare. La N Line del resto ha dei dettagli sportivi che la avvicinano molto alla piccola “hot hatch” di Seoul, e un’estetica sportiva che adesso va molto di moda. A questo si unisce un comparto tecnologico ottimo, come sempre quando si parla del marchio; e un ben ingegnerizzato sistema Mild Hybrid a 48 Volt, che non aumenta il peso e mantiene bassi i consumi, e rende la i20 adatta a chi non fa tanti km all’anno, ma vive prevalentemente di città e gite nel weekend.
[pro-contro]
Quel “Line” che fa la differenza
La i20 è stata tra le prime vetture del marchio a portare sul mercato il nuovo corso stilistico “Sensous Sportiness“, oggi presente ormai su tutta la gamma. E, anzi, sulla i20 l’espressione della nuova estetica è massima: tutto lo stile converge in un ben visibile punto centrale anteriore, segnato dalla calandra, quasi a voler riprodurre il flusso aerodinamico. Questo dinamismo è poi accentuato dalle numerose linee scolpite e muscolose, sia sul cofano che sulla fiancata, e che del resto sono presenti anche sulle altre versioni.
La Hyundai i20 N Line però riesce a fare anche meglio: prima di tutto aumenta la sensazione di larghezza, grazie al paraurti anteriore più muscoloso segnato dalle due grandi prese d’aria alle estremità laterali. La griglia qui è tutta nera, e insieme ai fari larghi schiaccia notevolmente la vettura. In generale, si vede che la compatta coreana non è più disegnata in Europa: le linee sono infatti spigolose, il design molto particolare, soprattutto al posteriore dove le proporzioni sono diverse dal solito, e vede il gruppo ottico, che a me ricorda sempre un nastro a LED, è più in basso di quanto siamo recentemente abituati, tutto orizzontale e lascia spazio a un lunotto particolarmente ampio.
Rispetto alle altre i20, la N Line vede le luci posteriori trasparenti, più scenografiche, cerchi specifici in lega da 17 pollici, e numerosi dettagli in rosso, sia esterni che interni. Abbastanza vistoso anche il doppio terminale di scarico, che fa una bella figura. Nel nostro caso, la vettura è arricchita dalla tinta “Dragon Red” da 650 euro, abbinata al tetto nero a contrasto che invece ne costa 600. Completa il look moderno l’Exterior Pack da 950 euro, che aggiunge i fari full LED con illuminazione statica degli angoli, luci posteriori a LED, fendinebbia anteriori e vetri posteriori oscurati.
All’interno si apprezza una maggior qualità dei materiali rispetto alla i20 di allestimenti inferiori, e rispetto anche a molte delle concorrenti. Il volante è inedito, più piccolo e brunito come quello della i20 N o della Kona N (che abbiamo provato recentemente), e sempre come le cattive di casa Hyundai la pedaliera è in metallo. I sedili sono avvolgenti, mentre sono vistose le cuciture a contrasto rosse, che riprendono i dettagli esterni. Bello ed ergonomico il pomello del cambio manuale, che come vedremo è molto preciso e sul quale campeggia la “N” tipica delle Hyundai più sportive. Certamente c’è la plastica, su tutta la plancia, nera e opaca, e il display da 10,25 pollici è sospeso, soluzione che di solito non mi piace. Ma ci credete che la percezione di qualità è più alta qui che su una vettura da quasi 120.000 euro?
Dietro il volante il cruscotto è completamente digitale, e insieme al già citato schermo da 10,25 pollici, ai servizi BlueLink connessi, alla smart key, al clima automatico e ai sensori della pioggia rientra nel Comfort Pack da 1.300 euro. Impossibile poi non citare il freno a mano, che non è elettronico ma “come una volta”.
Come si guida la Hyundai i20 N Line
Ci sono delle cose che vanno tenute in considerazione quando guida una Hyundai con cambio manuale. Per esempio, il motore si accende solo mettendo il cambio in folle e premendo la frizione: nulla di trascendentale, per carità. Solo, forse, poco comprensibile. Per il resto, la dinamica di guida mi è piaciuta molto: era da un po’ che non guidavo un’auto col terzo pedale, tanto che oggi la situazione mi sembra invertita rispetto a quattro anni fa, quando ho iniziato questo lavoro. Prima i motori termici, spesso manuali, erano preponderanti, quelli totalmente elettrici rari: oggi sono quasi più le elettriche quelle che mi capitano sotto mano. Curioso come cambino le cose in così poco tempo, no?
Riflessioni filosofiche a parte, il cambio è molto preciso e ha le marce abbastanza corte, forse unica cosa veramente sportiva ereditata dalla i20 N. Sì, perché per il resto il comportamento è da normale compatta. Anzi ammetto che, vista la batteria da 48 Volt e il motore da 120 CV, mi aspettavo una guida un po’ più scattante. Invece, specie in partenza, bisogna premere a fondo sul pedale per “svegliare” il motore, mentre ad alte velocità per i sorpassi bisogna scalare in quinta o addirittura in quarta. Una volta che ha preso il ritmo, però, riesce anche a regalare tanto divertimento, primo perché è piuttosto bassa come seduta, e bassa rimane anche prendendo le curve un po’ allegre; secondo perché lo sterzo è piuttosto diretto. Terzo, non so se volutamente ma il sound del motore entra piuttosto aggressivo, e questo sono certo che ad alcuni farà piacere. Io, in realtà, l’avrei preferita più silenziosa, ma è anche vero che il suono entra solo quando si accelera, mentre la velocità di crociera è abbastanza ben insonorizzata.
Ci sono poi i sistemi ADAS che la rendono una piccola ammiraglia: la Hyundai i20 N Line ti mantiene in corsia, ha il cruise adattivo, la retrocamera, i sensori anteriori e posteriori, mantenimento della distanza, riconoscimenti dei limiti e frenata automatica di emergenza. Tutti comfort molto apprezzati nella guida quotidiana, che stancano poco.
Prova consumi 700 km
Come sempre, la nostra prova consumi è empirica e non scientifica. In sostanza operiamo facendo pieno su pieno ogni volta, ed annotando litri e chilometraggio. L’obiettivo è capire quanto di spende, considerando il prezzo della benzina nel momento in cui facciamo la prova.
A livello di consumi, il Mild Hybrid si sente: da un’auto che richiede un po’ di spinta in più mi aspettavo consumi alti, invece, nella media abbiamo fatto 6,6 litri su 100 km. Quando l’ho “liberata” un po’, andando a velocità autostradali, non ho superato i 6,7, mentre guidando “bene”, quindi con un piede leggero che non mi appartiene, si sta anche sotto i 6.
Ho invece notato la discrepanza tra quanto visualizzato nel display a livello di consumo e quanto invece calcolato in base ai dati del chilometraggio.
Km | Litri | €/l | Spesa | km/l | l/100 km | Display | |
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300 | 20,01 | 1,749 | 35,00 € | 14,99 | 6,67 | 6,2 | |
410 | 26,74 | 1,739 | 46,50 € | 15,33 | 6,52 | 6,1 | |
Totale | 710 | 46,75 | 1,744 | 81,50 € | 15,16 | 6,60 |
Prezzi e allestimenti
Hyundai i20 N Line parte da 20.800 euro con motore 1.0 T-GDI da 100 CV e cambio manuale a sei marce. Il motore della nostra prova, il 1.0 T-GDi Mild Hybrid da 120 CV sempre con iMT a 6 marce, parte da 22.500 euro, ai quali si aggiungono:
● Urban Pack (sensori di parcheggio anteriori) da 200 euro;
● Tetto a contrasto da 600 euro;
● Exterior Pack da 950 euro;
● Comfort Pack da 1.300 euro;
● Tinta “Dragon Red” da 650 euro;
Per un totale di 26.200 euro. Se si desidera il cambio automatico, bisogna aggiungere altri 1.200 euro.
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